Sollecitata a scrivere qualche
impressione sull’intervento del Vescovo Mons. Vincenzo Zani, non ho esitato a
rispondere affermativamente, tanto i contenuti del suo discorso mi hanno
interessato, arricchito, procurandomi un vero godimento dell’anima. Il magistrale intervento del Vescovo ha
dato tanta chiarezza in me e sicuramente in tutte, ampliando gli orizzonti
culturali, confermando convinzioni, sottolineando urgenze e difficoltà. Il suo discorso
fluisce preciso, dettagliato, ben documentato, dagli ampi orizzonti. Inclusivo
delle molteplici dimensioni: antropologica, religiosa, culturale, sociale,
pedagogica, valoriale…
Mons. Zani ha saputo ben evidenziare
la statura morale di don Francesco, nel cogliere nella società del primo
Ottocento, l’urgenza dell’educazione della donna, in particolare, la sua
attenta capacità di ascolto delle sfide che urgevano e dei possibili mezzi e
strumenti per intervenire.
La situazione di oggi ha profonde
analogie con quella a cui fece fronte il Fondatore. Anche se la complessità ha
ingigantito le problematiche e le relative sfide. Urge pertanto, sottolineava
il relatore, coinvolgere tutti i possibili agenti: ragazzi, famiglie,
istituzioni politiche, sociali e religiose, per affrontare in sinergia il
problema educativo a 360°, utilizzando tutti gli strumenti, ritenuti più idonei
a conseguire lo scopo educativo-formativo desiderato, rimuovendo le cause che
frenano. Da dove partire? Sicuramente dalla dimensione antropologica cristiana,
aperta alla trascendenza, sul modello trinitario. Cristo, il Figlio aperto alla
relazione con il Padre, attento alla sua volontà, in comunione con lo Spirito.
Cristo Gesù, via, verità e vita offre l’esempio più promettente e la forza
necessaria per affrontare con efficacia anche le sfide educative dei nostri
giorni.
L’intreccio e la sinergia tra la
dimensione verticale e orizzontale possono motivare e favorire processi di
umanizzazione, premessa indispensabile per una maturità responsabile, creativa
e solidale. Molto interessanti le esperienze in atto in vari contesti anche di
disagio, dove, dopo aver appreso delle competenze nei vari campi del sapere e
delle varie professioni, si è sollecitati a prestare servizi, per trasmettere
in gratuità, stili e percorsi pratici di solidarietà.
Argomento molto interessante e utile,
la proposta urgente di verificare il proprio cammino e quello dei vari gruppi,
per valutare la validità dei percorsi, l’efficacia dell’impegno, le competenze
e la maturità conseguita, secondo la dimensione integrale, la crescita della
persona in tutte le sue potenzialità, senza trascurare la vita di fede. Una
possibilità di educazione per tutto l’uomo, per tutti gli uomini, come esorta
la Lettera Enciclica Populorum Progressio.
In una società globalizzata,
multietnica, con diverse credenze religiose è urgente l’educazione al dialogo
attento e cordiale, al rispetto della diversità, a considerare ogni persona come
figlio di Dio e uguale a me…“l’hai fatto a me”.
Nella seconda parte del suo intervento,
il Vescovo Zani si è soffermato nel presentare il lavoro intenso della
Congregazione per l’Educazione Cattolica, la genesi di vari documenti, da cui
abbiamo appreso l’iter e la profondità dei testi elaborati. Il contatto
periodico con le Conferenze Episcopali consente ai diversi organismi pontifici
di acquisire sul campo risorse, sfide, opportunità. Recente istituzione
dell’Organismo pontificio è la proposta di un osservatorio permanente affidato
a due università, della situazione internazionale in campo della formazione ed
educazione.
Il grazie sincero e la preghiera a quanti
hanno reso possibile la ricca mattinata.
Suor
Lucia Bosio
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in gruppo per l'approfondimento
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