Incontro formativo sul nostro essere educatrici nella Chiesa oggi; a Gandino, 3-4 febbraio 2018 con la presenza di Mons. Zani Vincenzo.

Sollecitata a scrivere qualche impressione sull’intervento del Vescovo Mons. Vincenzo Zani, non ho esitato a rispondere affermativamente, tanto i contenuti del suo discorso mi hanno interessato, arricchito, procurandomi un vero godimento dell’anima.

Il magistrale intervento del Vescovo ha dato tanta chiarezza in me e sicuramente in tutte, ampliando gli orizzonti culturali, confermando convinzioni, sottolineando urgenze e difficoltà. Il suo discorso fluisce preciso, dettagliato, ben documentato, dagli ampi orizzonti. Inclusivo delle molteplici dimensioni: antropologica, religiosa, culturale, sociale, pedagogica, valoriale…

Mons. Zani ha saputo ben evidenziare la statura morale di don Francesco, nel cogliere nella società del primo Ottocento, l’urgenza dell’educazione della donna, in particolare, la sua attenta capacità di ascolto delle sfide che urgevano e dei possibili mezzi e strumenti per intervenire.

La situazione di oggi ha profonde analogie con quella a cui fece fronte il Fondatore. Anche se la complessità ha ingigantito le problematiche e le relative sfide. Urge pertanto, sottolineava il relatore, coinvolgere tutti i possibili agenti: ragazzi, famiglie, istituzioni politiche, sociali e religiose, per affrontare in sinergia il problema educativo a 360°, utilizzando tutti gli strumenti, ritenuti più idonei a conseguire lo scopo educativo-formativo desiderato, rimuovendo le cause che frenano. Da dove partire? Sicuramente dalla dimensione antropologica cristiana, aperta alla trascendenza, sul modello trinitario. Cristo, il Figlio aperto alla relazione con il Padre, attento alla sua volontà, in comunione con lo Spirito. Cristo Gesù, via, verità e vita offre l’esempio più promettente e la forza necessaria per affrontare con efficacia anche le sfide educative dei nostri giorni.

L’intreccio e la sinergia tra la dimensione verticale e orizzontale possono motivare e favorire processi di umanizzazione, premessa indispensabile per una maturità responsabile, creativa e solidale. Molto interessanti le esperienze in atto in vari contesti anche di disagio, dove, dopo aver appreso delle competenze nei vari campi del sapere e delle varie professioni, si è sollecitati a prestare servizi, per trasmettere in gratuità, stili e percorsi pratici di solidarietà.

Argomento molto interessante e utile, la proposta urgente di verificare il proprio cammino e quello dei vari gruppi, per valutare la validità dei percorsi, l’efficacia dell’impegno, le competenze e la maturità conseguita, secondo la dimensione integrale, la crescita della persona in tutte le sue potenzialità, senza trascurare la vita di fede. Una possibilità di educazione per tutto l’uomo, per tutti gli uomini, come esorta la Lettera Enciclica Populorum Progressio.

In una società globalizzata, multietnica, con diverse credenze religiose è urgente l’educazione al dialogo attento e cordiale, al rispetto della diversità, a considerare ogni persona come figlio di Dio e uguale a me…“l’hai fatto a me”.

Nella seconda parte del suo intervento, il Vescovo Zani si è soffermato nel presentare il lavoro intenso della Congregazione per l’Educazione Cattolica, la genesi di vari documenti, da cui abbiamo appreso l’iter e la profondità dei testi elaborati. Il contatto periodico con le Conferenze Episcopali consente ai diversi organismi pontifici di acquisire sul campo risorse, sfide, opportunità. Recente istituzione dell’Organismo pontificio è la proposta di un osservatorio permanente affidato a due università, della situazione internazionale in campo della formazione ed educazione.

Il grazie sincero e la preghiera a quanti hanno reso possibile la ricca mattinata.

Suor Lucia Bosio