“Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo”.

Suor Lemlem Sebhat, dell’Etiopia, al termine del percorso formativo condivide il suo grazie.

Nella mattinata di mercoledì 23 maggio 2018 si è svolta presso la Pontificia Facoltà di scienze dell’Educazione “Auxilium” in Roma, la consegna dei diplomi alle religiose che, come me, hanno frequentato il corso per Formatrici e Formatori nell’ambito della vita consacrata. Per la circostanza erano invitate alcune Superiore delle varie Congregazioni, tra le quali anche Madre Grata.

Dopo la celebrazione dell’eucaristia, la cerimonia è iniziata con un pensiero di ringraziamento espresso da una di noi a nome di tutte e nel quale è stato descritto in semplici parole, i sentimenti contrastanti che portavamo in cuore e cioè la gioia di finire questa tappa e tornare alle proprie comunità e la nostalgia di lasciare la facoltà, i docenti, le compagne di scuola…

Un pensiero riconoscente lo abbiamo espresso soprattutto alle autorità, ai docenti della Facoltà e a tutti coloro che ci hanno seguite in questi mesi di percorso formativo, in particolare alla carissima Preside Prof.ssa Sr. Pina Del Core e alla coordinatrice Sr. Marcella Farina.

Nelle parole pronunciate a nome di tutte sono stati così riassunti i nostri sentimenti: “È bello pensare che in questi mesi, in questa sala, è stato “racchiuso il mondo”: 4 continenti, 24 paesi, 12 congregazioni religiose! Abbiamo vissuto l’interculturalità, abbiamo condiviso momenti gioiosi, anche se i momenti di pausa ”volavano” o alla fine delle lezioni alcune dovevano correre per prendere il 904! Ma ogni momento è stato opportuno per condividere, per imparare: i lavori in gruppo e le condivisioni sono stati momenti preziosi di conoscenza fraterna così come gli stage formativi e i pellegrinaggi. Molto interessante è stato l’incontro con le novizie dove abbiamo potuto confermare nella prassi il ruolo fondamentale della formatrice nella educazione alla libertà e alla maturazione della coscienza delle formande; anche le verifiche sono state momenti importanti. Inoltre, siamo state unite le une alle altre sia fisicamente che con la preghiera nei momenti belli o meno belli, magari dolorosi, a causa della malattia di qualche docente, di qualche sorella o per la morte di qualche persona cara. Non potevano mancare i momenti di ricarica spirituale nella celebrazione eucaristica e nella ormai abituale preghiera del giovedì per il Sinodo dei giovani. Quando ritorneremo nelle nostre comunità non dimenticheremo i momenti vissuti insieme e i volti di tutti coloro che ci hanno accompagnato”.

Con grande allegria ci siamo poi sbizzarrite in danze popolari dei nostri paesi d’origine.

Personalmente ringrazio l’Istituto e in particolare, la Madre Generale, che mi ha permesso di frequentare anche questo corso che mi sarà sicuramente molto utile per la vita, al mio ritorno in Etiopia.

Sr Lemlem Sebhat