Oggi, da sempre, per sempre.
Una musica avvolgente, una danza lenta e meditativa, sabato 23 giugno 2018, accoglie nella luminosa Chiesa di san Mauro, del convento benedettino di Gandino, il gruppo delle spose pronte a rinnovare il  loro Sì, Eccomi, dopo 60, 50, 25 anni di professione religiosa. Con loro avanzano solenni, dalla porta centrale, la Madre generale con il Lezionario e il celebrante, don Patrizio.
“Acclamate al Signore voi tutti della terra, servite il Signore con canti di esultanza … esegue l’assemblea mentre il corteo solenne avanza verso l’altare. La Parola di Dio, nel profeta Osea, contestualizza il significato della celebrazione.
Oggi, “ti condurrò nel deserto e parlerò al tuo cuore”.
Oggi, il Signore attende la mia risposta gioiosa, nuova, convinta e convincente. È un memoriale che attualizza la scintilla ispirativa e la valorizza in Cristo, nel memoriale della Sua Pasqua, nell’Eucarestia che stiamo celebrando. Nell’omelia, don Patrizio ribadisce il valore e la portata dell’ ”oggi” che si distende e si rinnova  nel tempo, mantenendo acceso quel fuoco che mi ha fatto ardere il cuore e mi ha messo in cammino…
Unendoci a tutta la Chiesa riconfermiamo solennemente a Dio la volontà di seguirlo fedelmente ogni giorno della nostra vita, nell’attesa dell’incontro per le nozze eterne in Cielo (clicca per leggere Condivisione delle sorelle).
L’offertorio, con il pane e il vino, è stato arricchito da simboli significativi quali un grembiule e uno spartito musicale, che danno visibilità all’amore. La celebrazione prosegue in una intensa partecipazione da farci quasi percepire il respiro del Dio fatto carne e il soffio leggero dello Spirito, sensibilmente presente. “Fate questo in memoria di me”. Siate la mia presenza ovunque andiate.
“Scrivi Tu con la mia vita una pagina di storia, che sia sempre e solo amore”, abbiamo cantato alla comunione rievocando, gustandone la presenza, l’autrice del canto, Madre Dositea. Prima del  saluto  finale, il celebrante, ha invocato lo Spirito Santo, in modo speciale sulla festeggiate e su tutta l’assemblea al canto del RUAH.
La foto di gruppo ai piedi dell’altare ha suggellato il festoso evento. Iubilate Deo omnis terra, servite Domino in laetitia, in laetitia, canto risuonato anche alla benedizione dell’agape fraterna.
La festa è continuata al pomeriggio nella visita alle sorelle già nella Celeste Gerusalemme e abbiamo gustato con loro la profonda unità della comunione dei santi, nell’attesa dell’abbraccio con lo Sposo. (suor Lucia Bosio)