Dal 20 al 23 novembre 2018 ad Ostia si è tenuto un incontro nazionale degli operatori pastorali dello spettacolo viaggiante dal tema “L’accoglienza e l’ascolto della gente del viaggio” indetto da Fondazione Migrantes. Ho partecipato come incaricata diocesana. Sono state giornate prevalentemente impostate sull’ascolto reciproco narrando la propria esperienza di operatori pastorali dando la possibilità di dire le gioie, le fatiche, le delusioni, la speranza e le prospettive nuove.  Il racconto delle esperienze non è avvenuto solo tra noi operatori della pastorale, ma intrecciato con alcune persone del Circo e delle giostre. È stato interessante il raccontarsi reciprocamente, non si sono nascoste le fatiche di relazioni e i pregiudizi che frenano la conoscenza e la libera accoglienza.

Il direttore nazionale della Fondazione Migrantes , don Giovanni de Robertis  auspica che ogni diocesi abbia attenzione pastorale anche per chi è di passaggio per portare festa e divertimento. Riporto un suo pensiero “ La gente non va seguita solo nelle parrocchie, ma dove si trova e in tutto quello che fa perché, grazie a Dio, la Chiesa è più grande della parrocchia e della diocesi. Serve andare incontro a tutti, comprese le famiglie dello spettacolo in perenne movimento. Sono pellegrini e vanno considerati una benedizione per ogni comunità cristiana in cui si fermano. Infatti ci ricordano che ciascuno di noi è in cammino verso la Patria celeste”

Tra i partecipanti erano presenti due Piccole Sorelle di Gesù che da quasi cinquant’anni vivono con le famiglie delle giostre, nel Parcolido di Ostia. Vivono come loro, in carovana. Contagiano con la loro gioia.
A sorpresa, tre anni fa, sono state visitate da papa Francesco;  ci raccontano che anche lui è passato in un vialetto stretto, lo hanno invitato sulla loro carovana; si è meravigliato della loro piccola cappellina, è sostato in preghiera; commosso ha benedetto le famiglie che lo attendevano ai piedi della scaletta.

La gente dello spettacolo viaggiante è certamente una minoranza, ma è porzione di Chiesa. Quando fieranti e circensi piantano la loro tenda fra le nostre case è come se bussassero alle porte della chiesa, chiedendo di essere ascoltati. Attraverso una pastorale che non è tanto per loro, quanto con loro.  Uno dei pionieri di questa pastorale è don Dino Torregiani; ha saputo coinvolgersi con questa gente, anche se ostacolato e non capito. Per don Dino è avviato il processo della causa di beatificazione. È una figura di riferimento per gli operatori pastorali che anche oggi non sempre sono capiti nel loro servizio tra la gente delle carovane.

Articolo pubblicato in Migranti – pressCultura dell’incontro e sorriso di Dio – sr Lucia

 

Suor Lucia Mazzoleni