Nella mia povertà l’Infinito mi ha guardata…!
… Mi ha chiamato per nome e mi ha detto: “Dove sei?”

“Eccomi, Signore, vengo a te mio Dio, plasma il cuore mio e di te vivrò…  Tra le tue mani mai vacillerò e strumento tuo sarò… il Tuo nome annuncerò!” Il mondo, gli amici, le sorelle, i fratelli, i poveri, i giovani… ci chiedono: “Chi sei?” Nel nostro nome c’è la nostra storia, c’è il passato che ci ha fatto, ci sta condensando l’amore dei nostri cari. Nel nome la nostra originalità e unicità: nessuno è uguale a noi. Nel nome quel posto che solo noi possiamo occupare.

Chi siamo, Signore? Siamo super-graziate, siamo stra-graziose, siamo da Te stra-amate. La tua grazia ci precede, la tua grazia ha lavorato in noi prima della nostra nascita, la tua grazia ci ha forgiato, continua a modellarci, riempie ogni nostro vuoto.
Chi siamo, Signore? Siamo le tue serve, tue ancelle. Come Maria ci facciamo schiave perchè coloro che sono nel bisogno siano da noi sollevati. Ciò che don Francesco Della Madonna ha iniziato 200 anni fa, noi lo continuiamo mettendo la nostra vita a tuo servizio e a servizio di ogni sorella e fratello bisognoso.
Ecco, allora, l’offerta di tutto ciò che siamo è racchiuso nel pane e nel vino che, trasformati in Te, dentro la tua vita che ci donerai nella celebrazione dell’Eucaristia, farà delle nostre storie la tua promessa di comunità in mezzo al mondo.
C’è la Parola: “…tutti abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. Una Parola che muove ancora oggi il nostro cuore, i nostri piedi, le nostre mani a servire…
Il disegno del bicentenario ci indica la modalità del servire: con gioia semplice…
La chitarra: fa vibrare le note della presenza misteriosa e continua del Signore, che ritma la nostra vita e ci rende simili a Lui.
Finalmente, il megafono, perchè la nostra gioia arrivi alle orecchie e al cuore di tutti gli uomini.

La matrioska
Signore, ti ripetiamo: “Eccomi!”
Come matrioske dal tuo Spirito ci lasciamo tornire, la tua forma prendiamo.
Come matrioske ci facciamo tutta accoglienza perchè ogni tua Parola e ogni nostro fratello trovi casa in noi.
Come matrioske, lasciamo che il seme della tua Parola entri in noi e porti frutto.
Come matrioske desideriamo essere madri, non zitelle, madri che generano Te nel mondo, madri che generano anime alla vita vera.

Non abbiamo parole per esprimere la nostra riconoscenza a Dio, al Parroco don Gimmi, e a tutta la comunità parrocchiale di Fiorano. Il canto finale della celebrazione, esprime al meglio la nostra gratitudine: “L’anima mia esulta e il mio spirito in festa canta per te”.
Come sempre nelle celebrazioni solenni le mense sono due: quella eucaristica e quella conviviale. Tutte noi, con don Gimmi,  siamo andate a pranzo al bocciodromo di Fiorano, regalato dal gestore.

 Le Sorelle della comunità di Fiorano con Sr. Giulia