Prima che la notizia fosse confermata, abbiamo vissuto alcuni minuti con la speranza, seppur debole, che l’aereo caduto poco dopo il decollo da Addis Abeba, domenica 10 marzo 2019, non fosse lo stesso sul quale viaggiavano i tre membri di Africa Tremila: il dott. Carlo Spini, sua moglie Gabriella Viciani e Matteo Ravasio. Poi, un’altra telefonata dalle suore di Nairobi che, dirette all’aeroporto, aspettavano i nostri amici: purtroppo era proprio così!
Il viaggio a scopo umanitario, preceduto da tanti altri viaggi e impegni a sfondo solidale, ha avuto un epilogo doloroso che ancora ci lascia sgomenti.
I tre volontari erano diretti a Juba, in Sud Sudan, per completare la struttura ospedaliera della nostra nuova missione e quindi inaugurarla nei giorni successivi. Come altre volte, era necessaria una tappa a Nairobi, da dove sarebbero ripartiti insieme a suor Abrehet per raggiungere la meta: il St. Ursula Health Center, centro sanitario costruito con lo scopo di curare i più poveri tra i poveri. Lodevoli l’impegno e la generosità  dell’Associazione Africa Tremila e in particolare del dott. Spini che con la moglie Gabriella ha seguito passo passo la progettazione e la realizzazione della struttura sanitaria, offrendo con passione la sua professionalità di medico.
Insieme a loro, in questo viaggio, il commercialista bergamasco Matteo Ravasio, tesoriere dell’Associazione da una quindicina d’anni, sempre pronto ad aiutare gli altri: “Andava spesso in Africa a portare un po’ d’aiuto e un po’ di bontà, in un mondo che non conosce la generosità”  – afferma, tra le lacrime, la moglie Manuela. Questi amici sono solo tre delle 157 vittime, otto delle quali italiane, tutte impegnate in qualche modo nella cooperazione internazionale.

All’Associazione Africa Tremila, rappresentata da Roberto Spagnolo, ai figli di Carlo e Gabriella, a Manuela con la piccola Camilla, e a tutti i familiari che piangono i loro cari, esprimiamo cordoglio e vicinanza. A Dio innalziamo la nostra supplica, affinché ci aiuti a leggere con fede questo evento che tocca da vicino anche la nostra Congregazione e, pur doloroso, testimonia il volto dell’Italia bella, di persone che hanno dato se stesse e la loro vita professionale per la solidarietà, come ha affermato il ministro degli Esteri Enzo Moavero ricordando le 8 vittime italiane del tragico incidente aereo: «È una tragedia della solidarietà, dell’Italia bella che si dedica al prossimo, che aveva l’Africa nel cuore».