“Non temere, io sono con te per proteggerti. Tu sei preziosa ai miei occhi, degna di stima e io ti amo”. ‘Queste sacre parole mi hanno sempre accompagnato, offrendomi serenità, sicurezza e gioia, tanta gioia’.
Così si esprimeva, in occasione del 60° di professione, Suor M. Ippolita Piazzoli che ci ha lasciate  il giorno 28 marzo 2019 per incontrare l’Amatore nostro. Sabato 30 marzo alle ore 10.00, a Gandino, si celebrerà il funerale.

Profilo biografico

Nata ad Albino il 7 settembre 1935 da Federico e Rosina Persico, Candida Rosa (Suor Ippolita)  entra nel nostro Istituto ed inizia il postulato il 2 febbraio 1953; il 31 marzo 1954 inizia il noviziato che si conclude il 30 agosto 1956 con la celebrazione della prima professione religiosa. Emette i voti in perpetuo il 30 agosto 1962. Subito dopo la prima professione è in aiuto a Mirandola – scuola materna – e consegue il diploma per l’insegnamento nella scuola materna nel 1961 a Modena.

Ed ecco Suor Ippolita  presente in varie comunità: dal settembre 1961 è a Sant’Eufemia della Fonte (Brescia) sempre come aiuto nella scuola materna; nel 1964 a Fiumana (Forlì) fino all’ottobre 1971 quando si reca a Capriate San Gervasio (Bergamo). Vi resta fino al settembre 1974 quando è trasferita a Scanzorosciate, sempre come insegnante nella scuola materna. Così pure nel 1979 è nella scuola materna di Villa d’Adda  e dal 1983 anche Superiora della stessa comunità. Nel 1989   è accolta a Pognano con gli stessi impegni, fino al 1995, quando è traferita a Gorlago come insegnante della scuola materna. Lascia nuovamente la Lombardia ed è a Torre Pedrera come Superiora e insegnante nel 2004 e vi resta fino al 2010 quando si reca a Villongo Sant’Alessandro in aiuto alla scuola materna. Questo suo iter è interrotto per qualche mese da un periodo di cura, vissuto nella casa generalizia in Bergamo e poi ritorna a Villongo Sant’Alessandro. Dal giugno del 2015 si trovava a Gandino.
Suor Ippolita è vissuta sempre con un grande senso di riconoscenza al Signore e con la gioia del servizio tra i piccoli, il cui rapporto lei stessa definiva “bello, gioioso, vitale per entrambi”. Educatrice appassionata ed entusiasta, attenta ad un costante aggiornamento professionale per un servizio adeguato ai tempi e ai luoghi, sapeva trasmettere la bellezza dell’educare in dialogo con la famiglia. “Anche le famiglie hanno sempre collaborato con dedizione e rispetto. Mi hanno sempre voluto bene”.
Spesso emergeva dal racconto dei suoi vissuti, anche la gioia e la gratitudine di aver riacquistato la vista, compromessa da una particolare malattia, grazie ad alcuni interventi chirurgici. Affermava di aver sempre vissuto con serenità e pace, anche in questa esperienza di ‘buio’, certa che il Signore le era accanto come pure Maria che Lei riteneva Madre carissima.