È il versetto biblico che ben riassume la vita della nostra cara suor Beniamina Turrini, che sabato 11 maggio 2019, ha compiuto la sua corsa terrena. Ora continuerà a cantare le lodi di Dio in eterno…
I funerali si celebreranno lunedì 13 maggio alle ore 14.30, nella chiesa di San Mauro annessa al convento di Via Castello a Gandino.

Da circa un anno suor Beniamina era nella casa madre di Gandino, dopo aver vissuto per ben 57 anni nella casa generalizia di Bergamo. Di origine trentina, nata a Campodenno  (Trento)  il 24 febbraio 1940, suor Beniamina aveva lasciato la sua terra nel 1954, per intraprendere il percorso formativo dedicato alle aspiranti giovanissime, le cosiddette “apostoline”.Nel 1958 iniziò il cammino di Postulato e nel 1959 quello di Noviziato che la portò a celebrare la prima professione religiosa il 28 agosto 1961 e la Professione perpetua il 25 agosto 1967.
Ringraziamo il Signore per il dono di questa sorella che ha vissuto con gioia e dedizione la sua vocazione di Orsolina, come emerge dalla testimonianza che segue, e preghiamo perché possa ricevere da Dio la gioia senza fine.

«Grazie, grazie di tutto… Io sono sempre contenta».

Suor Beniamina ha sempre amato cantare e lodare il Signore, con quella sua bella voce che durante le celebrazioni liturgiche sosteneva e armonizzava le altre voci più deboli. Il canto era espressione della sua passione per la vita e fonte di quell’inesauribile energia – tipicamente “trentina” – che sapeva mettere nelle molteplici cose a cui si dedicava.
È stata sempre in mezzo ai giovani, prima come studente dell’Istituto Tecnico femminile e aiutante dell’educandato della casa generalizia, poi come insegnante di lavoro molto apprezzata dalle alunne per la sua finezza nel cucito e nel ricamo, come docente di religione nella Scuola Media e negli Istituti Tecnici, catechista e animatrice nella pastorale in diverse parrocchie.
Era instancabile nel servire gli altri, in comunità e all’esterno dell’Istituto; sacrificava anche il sonno per portare a termine i propri impegni o per fare un piacere a qualcuno che si rivolgeva a lei nel bisogno. A volte si trattava di restaurare la tovaglia di un altare o preparare i lini sacri per un novello sacerdote, altre volte di ricamare il nome di un neonato sul corredino, aggiustare la veste di una consorella inesperta… Le sue mani erano sempre laboriose. Era l’ultima ad andare a letto la sera in casa generalizia, pronta ad alzarsi al mattino per la preghiera con la comunità.
Della sua terra, il Trentino, parlava con entusiasmo, ricordando la vita di fede e le belle tradizioni dei compaesani, l’amore schietto e caldo dei familiari, la bellezza delle montagne, le grandi distese di alberi di mele che richiedevano lavoro e fatiche ai coltivatori, ma portavano tanta soddisfazione nella stagione del raccolto. Quando tornava dalla visita in famiglia in macchina con la inseparabile sorella Valeria, Suor Beniamina non mancava mai di portare in casa generalizia i doni dei suoi parenti: cassette di mele nostrane e ottime torte (strudel, zelten e altro) preparate da sorelle e cognate con ricette locali per la grande comunità. In cambio, chiedevano un’Ave Maria. Era diventata una bella tradizione che legava con semplicità la famiglia Turrini alla nostra famiglia religiosa.
Nell’estate del 2015, quando esplose improvvisamente la sua malattia e poi nell’aprile del 2018 si trasferì nell’infermeria di Gandino, suor Beniamina si mantenne sempre serena, accettando con naturalezza il brusco cambiamento di vita e affidandosi alla tenerezza di Dio. Continuò a fare tanti piccoli e preziosi lavori di cucito per l’utilità della comunità e di tante persone amiche, nel silenzio della sua stanzetta dell’infermeria, con la mente e il cuore sempre occupati nella preghiera e nell’ascolto di programmi religiosi, in compagnia di Radio Maria. E quando le si chiedeva: «Come va?», diceva semplicemente: «Sia fatta la volontà di Dio!».
Lunedì 6 maggio, quando si è aggravata, una suora le ha portato a Gandino la registrazione dei saluti di un sacerdote a lei caro. Era lucida e, dopo aver ascoltato il messaggio, ha commentato con un filo di voce e con un bel sorriso: «Grazie, grazie di tutto… Io sono sempre contenta». Alla domanda: «Che cosa ti dà forza in questi momenti?», ha risposto: «La preghiera! Gesù ti amo! Gesù ti amo!». Poi insieme alla suora ha recitato a memoria la sequenza Vieni Santo Spirito, alzando il tono della debole voce alle parole: «Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica riposo, nella calura riparo, nel pianto conforto… Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen».
Sì, suor Beniamina, ora  sei nella gioia eterna, dove vedi faccia a faccia l’Amato e puoi cantare per sempre le meraviglie del suo amore, insieme alla bella schiera di Orsoline di Maria Vergine Immacolata che con il Fondatore padre Francesco Della Madonna sostengono i passi delle sorelle ancora itineranti sulla terra.