La comunità consacrata per la missione

Ecco il ‘filo rosso’ che ha guidato le due giornate formative a Torino, in dicembre 2019 e gennaio 2020, ed i momenti di riflessione e condivisione vissuti alla domenica, a Gandino.
Il susseguirsi dei vari ‘annunci’, da parte di Relatori specializzati, ha invitato le partecipanti a rivedere il proprio ‘servizio in autorità’ alla luce della Parola di Dio, del  tempo in cui vivono e della Dottrina della Chiesa.
Come l’autorità serve la missione dell’Istituto?  Guidando e sostenendo con una visione ampia e stile sinodale; riconoscendo la centralità della persona, l’autorità incoraggia ad assumere le responsabilità, le rispetta quando sono assunte e invita ad affrontare le diversità in spirito di comunione.
Un valore sempre alla ‘ribalta’ è stato la fraternità: considerata come profezia di perfezione, di trasparenza più trasparente, profezia della prossimità o ‘mistica di avvicinamento’ (EG 272).
Il richiamo martellante è sempre stato ad una pastorale kerygmatica che esprima, attraverso la via della misericordia, l’itinerario di una nuova evangelizzazione; annuncio di Gesù Cristo che ci chiama a stare con i poveri, a restare con gli ultimi. Mi piace riportare un consiglio bellissimo di sant’Agostino: “Aiuta coloro con i quali cammini per raggiungere Colui con il quale desideri rimanere”. Non una pastorale dei numeri e del welfare, ma nuove forme di diaconia e agape che passano per una rielaborazione delle strutture educative su cui spesso è stata poggiata la vita religiosa.
E quale spiritualità anima la vita consacrata in missione? Una spiritualità che è familiarità con la Parola di Dio, è servizio all’uomo, è nuova evangelizzazione del vangelo, è comunione e collaborazione con le Chiese locali, è apertura e mentalità ecumenica, è valorizzare l’insegnamento sociale della Chiesa, per una
‘solida spiritualità dell’azione’ caratterizzata da:

  • la riscoperta di  Gesù – Parola,
  • la fraternità, sfida per il futuro della vita consacrata
  • la fede convinta, condivisa e testimoniata.

«Ritornare alla centralità di Cristo e della sua Parola segna la cifra della profezia della nostra vita di consacrazione. Lottiamo contro gli occhi gravati dal sonno (cf.Lc 9,32) per non perdere l’attitudine a discernere i movimenti dello Spirito che guida il nostro cammino e riconosce, nei segni piccoli e fragili, la presenza del Signore della vita e della speranza. Quello che stiamo vivendo è un grande momento ed una grande occasione per cui abbiamo ancora qualcosa da dire alla gente: un movimento generativo che, unendo fede e vita, fa ripartire la vita di pienezza umana».

Sospinte da questo ‘flusso’ dello Spirito, alla domenica le nostre Superiore si sono ritrovate attorno al Cristo-Parola per riflettere insieme, ri-motivare, sostenere, rivitalizzare il loro servizio nelle comunità, scegliendo alcuni piccoli passi per un cammino che sia davvero generativo di vita e vita in abbondanza.

Suor Scolastica Valli