È la riflessione proposta da Sua Eccellenza Monsignor Fikremariam Hagos, vescovo dell’Eparchia di Seghneiti, in Eritrea, l’8 febbraio 2020 alle suore di voti perpetui riunite nella comunità  Don Francesco, in Asmara. Dopo aver illustrato il contenuto del Documento finale del Sinodo dei giovani del 2018, siamo state aiutate ad esaminare la situazione di vita in cui si trovano i nostri giovani e a ripensare la nostra pastorale e la modalità dell’accompagnamento.
La Chiesa pone attenzione ai giovani, cercando di rispondere alle loro domande, dopo averli profondamente ascoltati. E noi dobbiamo essere in questa linea.
L’episodio evangelico dei discepoli di Emmaus evidenzia come Gesù si mise ‘a camminare con loro’: li ascolta, dialoga con loro, si pone accanto come pellegrino che non sa, asseconda la loro richiesta e i loro occhi si aprono… Il Sinodo ha dato molta importanza all’ascolto dei giovani, ha cercato di comprendere il loro linguaggio, di accogliere le loro richieste e conoscere le loro attese. Non va trascurato un altro fattore fondamentale: la cultura cambia, la tecnologia, i nuovi mezzi di comunicazione creano ‘relazioni virtuali’ senza confini.
Noi non possiamo non conoscere questa evoluzione, pur nella costatazione che, ai nostri giorni, i giovani sono molto feriti e spesso devono subire una società che non educa in loro libertà e responsabilità, ma

provoca paura e fuga.
Ecco l’importanza dell’accompagnamento dei giovani, con un discernimento che maturi libertà  e responsabilità, proprio come avvenuto ai discepoli di Emmaus: l’incontro con il Pellegrino  apre loro la mente, il cuore e possono correre ad annunciare la novità agli altri.
Il Vescovo ha dato spazio per la condivisione di alcune risonanze e le suore hanno manifestato soddisfazione  per quanto ricevuto.
Al termine, la nuova Delegata, Sr. Hiwet Ghirmai, ha ringraziato Sua Eccellenza per la competenza e disponibilità.
Alle ore 17.30 si è conclusa la giornata con la preghiera e la benedizione del Vescovo.

Il giorno seguente – domenica 9 febbraio – la formazione è continuata con fratel Ghebreyesus Habte (Fratello delle Scuole cristiane e psicologo) sul tema “Cosa possiamo fare oggi per rispondere alle difficoltà che incontriamo?”.
Inizialmente ci ha invitate a ripensare alcuni punti nodali che possono aiutarci a superare le difficoltà che  incontriamo nella vita comunitaria, non disgiunti dalla necessità di imparare a guardare la realtà con gli occhi di Dio, gestire le situazioni con fede e pazienza, poiché tutto passa ed ha un senso. Urgente, però, è sapersi relazionare con se stessi  per creare relazioni positive con gli altri, avere una visione oggettiva della vita, pronti ad affrontare con serenità anche le difficoltà.
Il Relatore si è poi soffermato sul nostro vissuto quotidiano, invitandoci a chiederci, in ogni situazione, cosa vuole Dio da noi?. Nella storia odierna, noi religiosi dobbiamo essere la speranza e la luce per i nostri fratelli, senza arrenderci nel susseguirsi ininterrotto di violenza e ingiustizia. Se Dio é con noi chi sarà contro di noi? Ci ha incoraggiate ad essere pronte a proseguire con tenacia e prudenza.
La Madre delegata ha ringraziato Fratel Ghebreyesus per averci incoraggiate ed aiutate a rileggere la nostra storia di salvezza, come opportunità offertaci dal Signore che non abbandona mai i suoi figli.
Con il pranzo si è conclusa la seconda giornata e le suore, ricaricate spiritualmente e rinforzate dalla fraternità condivisa, sono rientrate nelle loro comunità.
Ringraziamo il Signore e la delegazione per questa opportunità; le suore hanno espresso la loro gratitudine e la gioia del  ritrovarsi insieme. Sia lode e onore a Dio Padre!

Sr. Hewan Teame