Gandino, 15 febbraio 2020: l’appuntamento formativo è per le suore over 75, le più ricche… di anni! Molte devono solo scendere al piano terra per raggiungere la sala dell’incontro, altre giungono dalle comunità vicine. In tutto una trentina di suore che, entusiaste e pronte all’ascolto, accolgono Madre Raffaella insieme ad alcune sorelle del Consiglio.
Si inizia pregando un salmo per invocare la sapienza, quindi, la Madre apre il suo intervento con un’importante premessa: la suddivisione in fasce d’età degli incontri formativi risponde alle aspettative portate in Capitolo generale, è segno di attenzione e di rispetto delle diversità generazionali, non intende “separare” ma accrescere e facilitare le relazioni, favorendo la comunicazione di esperienze che, per età e anni di vita religiosa, hanno caratteristiche comuni.
Il messaggio centrale della riflessione della Madre è il dono della vita, una vita che quando è lunga è un privilegio, per se stessi e per gli altri. Richiama e commenta, con attenzione materna, le parole che papa Francesco ha rivolto ai partecipanti al Congresso internazionale di pastorale degli anziani – “La ricchezza di anni” : «Quando pensiamo agli anziani e parliamo di loro, dobbiamo imparare a modificare un po’ i tempi dei verbi. Non c’è solo il passato… No. Il Signore può e vuole scrivere con loro anche pagine nuove, pagine di santità, di servizio, di preghiera… Oggi vorrei dirvi che anche gli anziani sono il presente e il domani della Chiesa. Sì, sono anche il futuro di una Chiesa che, insieme ai giovani, profetizza e sogna! Per questo è tanto importante che gli anziani e i giovani parlino fra loro, è tanto importante».
Concludendo il suo intervento, la Madre esorta le suore a “raccontare” quanto il Signore ha compiuto nella loro vita, a riconoscerne le benedizioni, anche nei momenti di fatica. Basta un istante a “rompere il ghiaccio”… e i racconti di vita incominciano! Quanta sapienza da raccogliere…  Ecco solo alcune espressioni che sintetizzano la ricchezza di esperienza:

  • Sono sempre stata felice e beata con le Orsoline. Dico al Signore che ho goduto molto, ma non sempre l’ho ringraziato subito…
  • È importante alla nostra età avere vari interessi per restare vive e non subire la vecchiaia…
  • Dico al Signore: Ti ho dato tutto. Io sono contenta di te e Tu? Cerco di gustare questi giorni che mi sono dati…
  • È giusto dire al Signore: io sono contenta di te, ma è bene anche chiedersi se anche gli altri sono contenti di noi. Avere attenzione anche agli altri; fare le cose bene non per compiacere noi stesse, ma per la gloria di Dio.
  • Ritengo questo tempo un ‘tempo favorevole e fecondo’; favorevole perché posso fermarmi, riflettere, sento l’esigenza di stare davanti a Gesù anche senza dire nulla. Fecondo: sono tutta un dono soprattutto per gli altri, per cui avere attenzione, cura, rispetto, ascolto…
  • Mi hanno sempre aiutato le parole di M. Dositea e M. Gesuina: quando sono stata inviata in una casa e non mi sentivo pronta per quel servizio, mi hanno detto: “non ti preoccupare, c’è il Signore” ed ho toccato con mano questa Sua presenza.
  • Nella vita fraterna è importante ‘lasciar perdere’ e stare legate all’essenziale…

Il tempo corre veloce e giunge il momento del pranzo… così, si deve interrompere questa “gustosa” narrazione di ricordi e di emozioni che, a chi ascolta fa esclamare, come il salmista: “Nella vecchiaia daranno ancora frutti!”
La preghiera del rosario nel pomeriggio e la celebrazione della S. Messa con le suore dell’infermeria concludono la giornata, lasciando nel cuore la certezza che tutti sono preziosi agli occhi del Signore: giovani e anziani come afferma un giovane, nel documento del Sinodo sui giovani, Christus Vivit: «La Chiesa è una canoa, in cui gli anziani aiutano a mantenere la rotta interpretando la posizione delle stelle e i giovani remano con forza immaginando ciò che li attende più in là»(n. 201).
È il messaggio che la Madre consegna a tutte, prima di salutarle, scritto su un cartoncino con l’immagine di una canoa.