Di grande aiuto l’animazione della liturgia affidata a sorelle diverse che, con creatività, hanno favorito la preghiera di tutte arricchendola con gesti e simboli, posti davanti all’altare:
il globo terrestre, segno del bisogno della misericordia di Dio
i sassi e la cenere, segno dei cuori da convertire
l’acqua: la grazia di Dio
la stoffa bianca: la vita nuova
Anche la Madre delegata, suor Hiwet Ghirmai, ha offerto alle suore una meditazione, condividendo alcune sue riflessioni: ha invitato a ringraziare Dio per la Sua bontà e infinita misericordia con la quale ci ha preservato da ogni pericolo, in questo tempo di paura e sofferenza che tutto il mondo sta vivendo per la pandemia del covid-19.
Ha continuato esortandoci ad essere attente ai segni dei tempi e a saper discernere ciò che è del “mondo” e ciò che è da Dio, mettendoci tutte sotto la sua sovranità. Citando il profeta Elia che ammoniva il popolo dicendo “Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore é Dio, Seguitelo! Se invece lo é Baal, seguite lui!” (1Re 18,21) e poi Zaccheo, nel Vangelo di Luca 19, 1-10, ci ha invitate a cercare quegli strumenti che ci aiutano a incontrare Gesù, così pure gli elementi che ce lo impediscono.
Ha terminato ricordando la profezia di Sant’Angela Merici, l’appello all’unità, quale via per la santità e Madre Gesuina che esortava le suore ad andare avanti con coraggio, nonostante i tempi difficili.
Suor Hewan Teame