Dal 27 al 31 luglio 2020 in Casa generalizia – Bergamo – abbiamo avuto il dono di alcune giornate di ascolto – preghiera, in un ‘silenzio gustativo’che ci ha permesso di penetrare nel tema: La gioia dell’appartenenza nella radicalità profetica, sbriciolato non solo con competenza, ma soprattutto con la passione del ‘sogno’ da Don Antonio Donghi.

La tecnologia ci ha permesso di condividere, con le Sorelle che lo desideravano, l’annuncio ed è stato bello sapere che, nonostante o grazie alla pandemia, potevamo però essere tutte unite nel ‘sognare’ il ‘sogno di Dio’ per la nostra Famiglia religiosa.
«Sogno, fantasia, stupore, bellezza, creatività, libertà, rendere grazie, occhi innamorati, riempiti da una presenza, capolavoro di Dio, amati, profeti diffusori di comunione, diversità, originalità, alterità, chicco di grano, oggi…»: sono alcune ‘note musicali’  maggiormente  presenti nello ‘spartito’ che, in ogni quotidiano, siamo chiamate a interpretare, mentre «passeggiamo con la Trinità», vivendo nella «fraternità in cui si canta l’unità, amando la diversità» e sempre «regalando la vita» a tutti.
Se davvero la bellezza della nostra vita è «cantare la relazionalità in un mistero che ci avvolge continuamente, poiché  la Trinità mi si regala nell’originalità di ciascuno», allora ciascuna di noi è quel  «respiro gioioso di Dio per dare un respiro gioioso ai fratelli, alle sorelle» in ogni ‘oggi’; un oggi  che  ci interpella: amare la diversità per costruire un’autentica fraternità, nella stessa oblazione di Cristo.

E accanto a noi c’è Maria, la Madre che con il suo sguardo mite ed umile raggiunge ciascuna di noi e ci attira nel mistero, in un silenzio in cui meditare la storia di Dio e magnificarLo per le sue meraviglie.