Un’anfora vuota, la Parola, la lampada accesa…

Posti davanti all’altare, questi simboli ci hanno disposte ad iniziare la giornata del 2 settembre nel rendimento di lode al Padre per il dono di Madre Dositea Bottani alla Chiesa e al nostro Istituto, con lo sguardo del cuore rivolto a Maria, per imparare da lei ad accogliere il Verbo e a generarlo al mondo.

Il grazie si è tinto ancor più di “colori mariani”, celebrando, alla sera, la Messa votiva a Maria Madre della Chiesa, scelta da Mons. Arturo Bellini che ha accolto l’invito a condividere con noi l’inaugurazione del 50° anniversario di morte della Serva di Dio.

Un pensiero introduttivo e l’omelia ci hanno offerto significativi spunti di meditazione, per approfondire la tematica scelta per questo anno “Essere Maria nella Chiesa”, alimentando il desiderio di vivere con maggior intensità la nostra relazione filiale con Maria. In questa direzione, ci avevano orientato anche il nostro Vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi e Papa Francesco, nei mesi di pandemia, esortandoci a rivolgerci a Maria con cuore fiducioso e supplice, chiedendoLe di aiutarci a «servire la vita là dove la vita accade» e a «riconoscere il filo buono che guida la storia… per costruire storie di pace e di futuro».

Unite spiritualmente alle sorelle di ogni comunità e parte dell’Istituto, abbiamo così inaugurato nella “ferialità” questo anno celebrativo nel ricordo di Madre Dositea. Unico l’impegno che ci accomuna: «Rappresentare Maria sulla terra – come scrive Madre Dositea – e continuarne la maternità. Essere la presenza di Maria nella Chiesa. Ma occorre «riempire l’anima di Gesù, perché Maria è la “piena di Grazia” e l’anima Religiosa deve riempirsi di Gesù in una pietà autentica e costante, in una vita in Dio».

Al termine della cena, le sorelle di Eritrea e di Ethiopia presenti in casa generalizia hanno regalato la sorpresa di danze e canti in onore della Serva di Dio, chiudendo la giornata in un clima di semplicità e gioia.

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