Oggi, 21 ottobre 2020, Festa di sant’ Orsola, il Padre ha chiamato a  sé la nostra carissima suor M. Editta Dolci. Dal 2015 era nell’infermeria della casa madre di Gandino. Aveva 88 anni. I funerali si celebreranno a  Boltiere, suo paese di origine, venerdì 23 ottobre alle ore 14.30.

Profilo biografico

Suor Editta (Giuseppina il nome di Battesimo) nasce a Boltiere (Bergamo) il 16 marzo 1932, da Giacomo e Anna Agostinelli. Il 6 febbraio 1950 entra nell’Istituto delle Suore Orsoline di Gandino e, pochi mesi dopo, il 30 agosto, inizia il Noviziato. Il 30 agosto 1952 celebra la prima Professione religiosa.
Il servizio che le viene affidato nei primi anni di vita religiosa è quello di cuoca, prima presso il Seminario di Bologna, dal 1952 al 1954, poi alla scuola materna di Gargallo di Carpi (Modena) fino al 1960; per un anno ad Albino, sempre nella scuola materna. Dal 1961 unisce al lavoro lo studio, per conseguire il diploma di insegnamento. Vive nella comunità di Costa Imagna (Bergamo) dal 1961 al 1967 e in quella di Crespi d’Adda, dove svolge il tirocinio di educatrice dal 1967 al 1970, anno in cui riceve il diploma. Prima di assumere a pieno titolo la responsabilità di insegnante, trascorre un anno a Roma, nella comunità di Trastevere offrendo il suo aiuto con vari servizi.
Nel 1971 entra a far parte della comunità di Mazzunno (Brescia) come insegnante tra i piccoli della scuola dell’infanzia. Svolgerà questa missione, tipica del carisma dell’Orsolina, con tanta passione ed entusiasmo, passando in varie comunità e scuole: nel 1973 è a Mornico al Serio, anche come responsabile della comunità delle suore; dal 1984 al 1990 è a Petosino, frazione di Sorisole; poi a Ponte Nossa fino al 1996, a Bubbiano (Milano) fino al 2002, anno in cui esce dal territorio lombardo per raggiungere la comunità di Flaibano (Udine). Qui vi rimane per nove anni e, come in ogni luogo in cui è vissuta, si dedica alla missione educativa e alla pastorale parrocchiale, specialmente alla catechesi, trasmettendo la gioia della fede con vivacità ed energia, ricca di quella capacità comunicativa che l’ha sempre contraddistinta.
Nel 2011 è chiamata ad un nuovo distacco e giunge nella comunità di Altedo, in cui offre il suo aiuto secondo le sue possibilità.
Nel 2014 rientra in bergamasca e per alcuni mesi è a Ranzanico; nell’estate del 2015, per motivi di salute viene accompagnata nella casa madre di Gandino.
Intraprendente e solare, suor Editta era attenta a cogliere sempre il positivo nelle persone e nelle situazioni, amava la vita di preghiera e la liturgia ben curata, che animava con la sua bella voce. Il canto era uno dei mezzi che utilizzava spesso per intrattenere i bambini, educandoli alla bellezza e all’ordine.

 

Ringraziamo il Signore per il dono di questa sorella alla nostra famiglia religiosa e alla Chiesa: nelle varie comunità in cui è passata, ha testimoniato la gioia di chi si fida di Lui, come ella stessa scriveva, considerando le tante partenze che caratterizzano la vita dei discepoli del Signore: “Partire è un po’ morire, dice il proverbio. Partire è sempre lasciare un po’ di se stessi per intraprendere una nuova avventura. Così, la mia vita religiosa, come quella di ogni sorella,  è segnata da tante partenze… Ogni partenza è un invito del Signore ad annunciare la Buona Novella là dove Lui mi precede, chiedendomi disponibilità e docilità alla sua azione sempre nuova e creatrice. E, ad ogni partenza mi accorgo che è Lui ad infondermi il coraggio dell’intraprendenza e dell’inventiva per adattarmi alle nuove esigenze”.

Unite a tutti coloro che hanno condiviso un tratto di strada con suor Editta, preghiamo il Signore perché l’accompagni in questo nuovo viaggio incontro alla Vita che non muore.