Pellegrinaggio a Bergamo
nel 56° anniversario di morte
della Serva di Dio madre Gesuina Seghezzi

Gli amici di Premolo ci sorprendono sempre con il loro entusiasmo e la loro devozione alla Serva di Dio madre Gesuina Seghezzi, loro concittadina. Il loro arrivo è sempre una festa di famiglia.
Così è stato mercoledì 27 marzo, quando un bel gruppo di Premolesi con il parroco don Gianluca Colpani, fedelissimi come ogni anno, sono giunti in casa generalizia a Bergamo, per una celebrazione eucaristica nel ricordo della santa morte di madre Gesuina, avvenuta il 30 marzo 1963.
Al loro arrivo, nella sala multimediale hanno potuto vedere un semplice filmato con immagini della vita di madre Gesuina, dei luoghi in cui ha vissuto nelle varie fasi della sua lunga esistenza: Premolo, Gandino, Bergamo e anche l’Eritrea, da lei visitata tra dicembre 1951 e febbraio 1952.
Sul tavolo della sala avevo disposti i 15 volumi dei Transunti rilegati in tela bianca, cioè tutta la documentazione mandata a Roma dopo l’inchiesta diocesana terminata nel 1996: 8000 pagine di testimonianze, scritti editi e inediti, documenti su tutte le fasi della sua vita. Ho letto qualche testimonianza, data negli anni 1991-1996 dai loro compaesani sulla santità di madre Gesuina, ed ho spiegato che da queste migliaia di pagine viene sintetizzata la Positio super vita et virtutibus della loro cara Madre. Ho assicurato che sta per essere completato, come già quella di madre Dositea Bottani, un grosso volume rilegato in rosso, esposto anch’esso sul tavolo. Ho messo in risalto alcuni tratti caratteristici della vita della Serva di Dio, una religiosa che non ha fatto nulla di straordinario ma, come dice bene papa Francesco nell’esortazione Gaudete et exultate, ha vissuto con straordinario amore le piccole vicende della quotidianità, secondo la vocazione di ogni battezzato: il santo della porta accanto.
All’omelia della celebrazione eucaristica, don Gianluca ha contestualizzato questa realtà nelle letture della liturgia del giorno. Ha detto che la nostra fede non è semplicemente una conoscenza, una filosofia di vita, ma è una fede che si traduce in opere, “si vede” dalle opere. Il Signore ci chiede di compiere quello che Egli ci insegna, mettendo in pratica la sua Parola: questo è centrale e fondamentale nella vita di ogni credente. Guardando i santi, come madre Gesuina, ci rendiamo conto che è possibile anche per noi mettere in pratica la Parola di Dio, ciascuno secondo la propria vocazione.
Al termine della Messa, suore e premolesi si sono recati cantando nella Cappella delle Beatitudini, dove riposano le Serve di Dio madre Gesuina e madre Dositea; deposti i fiori davanti alle due urne, abbiamo affidato alla loro intercessione i molteplici bisogni della parrocchia, delle famiglie, delle Suore Orsoline di Gandino. A ricordo del bicentenario dell’Istituto, appena concluso il 3 dicembre 2018, è stato donato ai presenti il libretto “Don Francesco Della Madonna, Sulla breccia con Dio per il suo popolo” scritto da mons. Arturo Bellini e pubblicato dalla Editrice Velar nel 2016. Sul testo vi è anche la foto di madre Gesuina e il suo programma di santità: «Puro amore, puro patire».
Un momento di ristoro nella sala della portineria, in clima di dialogo familiare, ha concluso con semplicità e bellezza il pellegrinaggio degli amici di Premolo, che ringrazio per la loro testimonianza di gioia e di fede. Noi Orsoline ricambieremo presto la visita a Premolo.

Suor Melania Balini