24 e 25 luglio
Giornate ricche di ascolto, di provocazione e di riflessione per le sorelle capitolari radunate a Gandino; nella mattinata di martedì 24 luglio con loro è presente il professor Mari Giuseppe, Ordinario di Pedagogia generale dell’Università Cattolica di Milano. Nel suo intervento considera la missione educativa oggi: partendo da un’attenta analisi della situazione, ne coglie le priorità, le attenzioni e le prospettive. Il prof. Mari introduce la sua riflessione dicendosi sempre contento di parlare e condividere le proprie convinzioni con altri educatori, ancora di più con donne e suore educatrici. “Stiamo attraversando un profondo periodo di crisi di fede e uno dei motivi è dovuto alla diffidenza che la Chiesa manifesta nei confronti della donna. Fino a prova contraria Dio ha scelto le donne per il primo annuncio della fede; Dio ha voluto una madre per farsi uomo”. Soprattutto quest’ultima affermazione che sembra paradossale ma che induce a porsi interrogativi, ci dice che la donna ha una missione particolare nella Chiesa. Ecco perché non ci si può rassegnare al calo di vocazioni!

Il professor Mari ha fatto una profonda analisi della crisi di fede nel nostro mondo con attenzione particolare alla crisi della donna, che da sempre, è colei che trasmette la fede ai figli. Il problema reale è il paganesimo – afferma il professore -, l’abbandono della fede si manifesta attraverso l’indifferenza, è assolutizzare il finito. Occorre, quindi, recuperare ciò che è essenziale e che dà ossigeno. Poi è posta l’attenzione sul nichilismo: stiamo vivendo come se dopo la morte tutto finisse. È possibile recuperare il senso della vita a partire dal sentimento umano della paura verso la morte. La fede cristiana è l’annuncio della vita che vince la morte. È la visione escatologica che oggi è stemperata, dimenticata, e che i religiosi in particolare sono chiamati a testimoniare. L’attenzione è posta, poi, sulle priorità della missione educativa nel contesto culturale. Nella realtà sociale predomina l’individualismo, provocato dalla virtualità. Ma, se siamo creati da Dio-comunione, ciò significa che nell’individualità si muore; così si spiegano i segnali di fatica di oggi. La Chiesa, e gli Istituti religiosi, non devono diventare soggetti erogatori di servizi: occorre trovare un centro, che è la categoria della salvezza. L’esperienza dell’amore è ciò che manda in crisi il pagano, perché si parla un linguaggio che sa di eternità e che fa intuire la bellezza della dipendenza da qualcuno!

Occorre considerare in modo urgente la sfida dell’educazione all’affettività, al rapporto con il corpo. I contenuti dell’educazione potrebbero riassumersi in: aiutare i giovani  a distinguere l’amore dalla pulsione; associare l’affettività alla maturità che richiede disciplina, ossia la rinuncia fatta per amore; ricomprendere il valore del corpo, che non è da considerarsi un oggetto. È l’invito ad una lettura sapienziale dell’oggi, delle caratteristiche della nostra società, nelle quali si possono intravedere piste per la nuova evangelizzazione. Negli ambienti educativi ciò che è da rimettere al centro è il tema della vocazione, affinché si trovi il senso della vita. Educare è suscitare domande di senso, indicare direzione. A tal fine è però urgente nei nostri ambienti educativi condividere il modello di uomo e di donna che si ha in mente per i giovani. Il professore propone di tornare al significato autentico di carità, che non è solo volontariato; carità che è fare il bene riconoscendo Gesù Cristo nel volto del fratello. Occorre ritornare al centro della vita: l’incontro con Gesù Cristo. (La Missione educativa oggi_prof Mari).

Le giornate di martedì e mercoledì 24-25 luglio, sono proseguite con lavori in gruppo, in cui sono stati considerati i temi fondamentali colti nell’Instrumentum Laboris, nelle relazioni presentate e nell’ampio dibattito in assemblea.

Nella serata di mercoledì, particolare ascolto è stato dato al Prof. Alessandro Persico, storico e membro del Comitato scientifico della Fondazione S. Giovanni XXIII, che ha presentato all’Assemblea capitolare, il Convegno sulla missionarietà che l’Istituto, in questo anno bicentenario di fondazione, sta preparando per il prossimo 1° dicembre 2018, coinvolgendo le Congregazioni religiose femminili presenti nella Diocesi di Bergamo.