Ho avuto la gioia, all’età di 16 anni, di conoscere personalmente, in un colloquio, Madre Dositea Bottani. Il tema della conversazione era orientato sul senso della mia vita. Ricordo di averle detto che io volevo consacrarmi al Signore in un’altra congregazione, perché mi sentivo chiamata alla vocazione missionaria.
Sorridendo mi disse con convinzione: «Anche noi siamo missionarie, abbiamo suore in Eritrea, Etiopia, Argentina…». Mi parlò con passione dell’Argentina, delle suore, della loro spiritualità, delle opere… con la possibilità di essere, un giorno, una di loro.
All’età di 20 anni, affascinata da Gesù che mi attirava con il suo amore a seguirlo, entrai nell’Istituto delle Suore Orsoline. Dopo diversi anni di formazione e di esperienza apostolica, mi è stata fatta la proposta di andare in Argentina come missionaria. In quel momento mi ricordai della mia mamma, zelatrice missionaria che, con parole e opere, mi aveva inculcato questo grande desiderio. E come non ricordare la figura di Madre Dositea, che tanti anni fa aveva profetizzato quell’annuncio?
“Io sono una missione”, è una esperienza dell’identità battesimale, in cui riconosco che il Dio della vita mi ha chiamato, consacrato e inviato ad annunciare e a condividere il suo amore misericordioso.
Ripercorrendo questa storia alla luce della fede, dopo 30 di presenza nella Chiesa argentina, in cui ho fatto l’esperienza della presenza viva del Risorto che cammina con noi, ringrazio le persone con le quali ci siamo scambiate i beni materiali e spirituali…
Che il Signore, con il suo Spirito, continui ad illuminare, a sostenere e ad accompagnare il mio cammino con la formazione interdisciplinare, per rispondere con generosità al suo progetto d’amore, secondo il nostro carisma: «Essere Maria, in comunità, nella scuola, nella parrocchia…» e ovunque mi trovi.

Suor Maddalena Tomasini