“Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla”. 

Domenica 5 maggio 2024, in tarda mattinata, suor M. Gustava Barcella, di anni 85, ha concluso il suo pellegrinaggio terreno. Si trovava a Gandino dall’estate del 2022.
Martedì 7 maggio alle ore 15.00, nella chiesa di San Carlo, attigua al Convento si celebrerà il funerale.

Profilo biografico

Barcella Lucia (suor Gustava) nasce a Scanzorosciate il 30 ottobre 1938 da Giuseppe e Maria Bosatelli. Il 5 agosto 1960 entra nell’Istituto delle Suore Orsoline di Gandino e il 28 agosto 1961 inizia il Noviziato. Celebra la prima professione il 29 agosto 1963 e la Professione perpetua il 25 settembre 1969. Nel tempo dello Juniorato, a Bergamo, studia per conseguire il diploma di insegnamento nelle scuole materne, prosegue poi con altri anni di studio per il diploma di infermiera Caposala, che ottiene a Milano nel 1969.
La prima destinazione è la comunità di suore Orsoline presso l’ospedale di Savignano (Forlì); qui suor Gustava svolge per 18 anni il servizio di infermiera Caposala (dal 1969 al 1987) e anche quello di superiora (1977-1987).
Nel 1987 è chiamata a svolgere la stessa missione nell’Istituto San Giuseppe di Villa d’Adda fino al febbraio 1998.
Prima di raggiungere una nuova destinazione, chiede di sperimentare un breve periodo in terra di missione: trascorre tre mesi  nella comunità di Kinj’eero in Kenya, dove condivide con le sorelle l’aiuto ai malati che si recano all’ambulatorio.
Rientrata in Italia, sosta alcuni mesi in casa generalizia a Bergamo; nell’agosto 1998 è chiamata ad assumere il servizio di infermiera nella Casa madre di Gandino.  Vi rimane fino al 2001, quando è trasferita a Scanzorosciate per alcuni anni (2001-2004), presso la Casa di riposo Piccinelli. Ritornata nuovamente  a Gandino, nel 2007, pur proseguendo il suo servizio nell’infermeria della casa madre, risiede in comunità a Fiorano al Serio, dove resta fino al 2022, anno in cui la precarietà di salute e l’età chiedono il meritato riposo. La casa di Gandino, dove ha servito per tanti anni le sorelle anziane e ammalate,  è il luogo dove trascorre anche i suoi ultimi anni.

Ringraziamo il Padre per la vita e la dedizione di suor Gustava, sempre alla ricerca della volontà di Dio e impegnata a diffondere comunione, come emerge da una suo scritto: “Pur nella diversità di temperamento, di carattere, di età e di formazione, ci vogliamo bene e ci aiutiamo a crescere puntando soprattutto sulla carità fraterna…”.

Riportiamo alcuni stralci di un articolo del notiziario di Villa d’Adda che dandole il “benvenuta” nel 1987, ben sintetizza la sua discreta e servizievole presenza.

 

A MO’ DI INTERVISTA   di Antonia Cavalli

…Quando mi venne incontro, mi presentai ed andammo a sederci. Non aveva niente di autoritario, dalla sua persona non traspariva alcun segno di quei caratteri che in genere si attribuiscono alle persone cui spetta un ruolo di responsabilità; avevo davanti a me un viso fresco, due occhi immensamente chiari, una donna serena e “terribilmente” affabile a tal punto da disarmare. No, l’intervista non la voleva, da soli tre mesi era all’Istituto San Giuseppe come responsabile ed era troppo presto per pronunciarsi su qualsiasi questione. “Di’ solo che mi chiamo suor Gustava, Barcella”. “Scrivi solo due righe; di’ che mi sono subito trovata bene e a mio agio grazie, soprattutto, all’aiuto delle mie consorelle. In ogni ambiente che ho frequentato non ho riscontrato problemi di inserimento  perché riesco ad entrare subito in sintonia, con le persone con cui ho a che fare. E così è stato anche qui.

Ho notato tanta generosità e disponibilità non solo all’interno della Casa, ma anche  a livello parrocchiale e comunale. Le varie organizzazioni presenti nel paese cercano di coinvolgere nelle loro iniziative gli ospiti dell’Istituto che, mi sembra, considerino un po’ come la pupilla del proprio occhio e di questo non posso che felicitarmi”.

“TI VOGLIO BENE”

Queste, cara suor Gustava, le tue ultime parole, parole pronunciate con un filo di voce ad una tua consorella che passava per farti l’ultimo saluto…
Parole non scontate, parole che denotano il tuo “ESSERCI STATA” in questa vita come dono per gli altri.
DONO come suora dell’istituto che con tanta fede e amore in Dio operava con umiltà infinita nella comunità religiosa, mostrando forza e nobiltà d’animo in ogni istante
DONO come infermiera che con spirito caritatevole accoglie il dolore e la sofferenza altrui e cerca di porvi rimedio… si prende cura di ciascuno con amore e pazienza
DONO come quello che noi maestre della scuola dell’infanzia di Fiorano al Serio abbiamo ricevuto incontrandoti sul nostro cammino, in supporto al nostro lavoro e in aiuto ai piccolini che ti venivano affidati in brevi momenti della giornata.
Sempre cortese e gentile nei modi, sempre con una buona parola, umile e servizievole suora di poche parole ma di tanto instancabile lavoro.
Grazie per averci dato la possibilità di conoscerti, di scambiare alcune parole legate alla quotidianità e essere stata per noi un esempio di grande donna di fede. Porteremo con noi i momenti trascorsi insieme dicendoti:
TI VOGLIAMO BENE!
GRAZIE SUOR GUSTAVA, BUON VIAGGIO, IL TUO AMATO SPOSO TI ASPETTA.

LE MAESTRE della scuola dell’infanzia S. Angela di Fiorano al Serio Gio, Francesca e Jenny