Sabato 27 aprile 2024, il Padre ha chiamato a sé suor Nice Sorlini, di anni 95. Si trovava a Gandino dal dicembre del 2016, dopo aver vissuto in varie comunità dell’Istituto come insegnante di scuola elementare e svolgendo il servizio di responsabile per molti anni. Dal 1982 al 1988 è stata Consigliera generale.

Il funerale si celebrerà lunedì 29 aprile a Gandino alle ore 15.30, nella chiesa di San Carlo attigua al Convento.

Al Padre il nostro grazie per il dono di suor Nice alla nostra famiglia religiosa. La sua presenza semplice, ricca di fede e dedizione agli altri, sia per noi tutte e per le tante giovani, oggi adulte, che l’hanno conosciuta, eredità preziosa che ancora illumina il cammino.

Profilo biografico

Maria Sorlini (Suor Nice) nasce ad Angolo Terme da Giacomo e Ruffina Zeziola il 6 aprile 1929. A 19 anni, nel 1948, entra nell’Istituto delle Suore Orsoline di Gandino e il 31 marzo 1949 inizia il cammino di Noviziato che la porta a celebrare la Professione temporanea il 5 aprile 1951. Il 4 aprile 1957, insieme ad altre 10 giovani suore, si consacra definitivamente a Dio per servire i fratelli che il Signore le affiderà.
Consegue il diploma di abilitazione magistrale a Roma nel 1953, vivendo dapprima nella comunità di Trastevere e in seguito in quella sita nel quartiere Tomba di Nerone, in Via Cassia, dove per vent’anni  (dal 1952 al 1972) insegna nella scuola elementare SS. Vergine.
Dal 1972 al 1979 è a Bonate Sotto, presso l’Istituto Bernareggi (opera diocesana per bambini con difficoltà), come superiora di comunità, servizio che svolgerà anche nelle destinazioni successive fino al 2016.
Nel 1979 viene trasferita al Pensionato di Bergamo e nel 1990 a Terracina, dove rimane per 10 anni.
Nel 1982, durante il XIII Capitolo generale, viene eletta Consigliera generale. Insieme alle altre sorelle del Consiglio, offrirà il suo apporto alla superiora generale, Madre Graziosa Bugini, per un sessennio.
Nel 2000 trascorre un breve periodo al Noviziato di Scanzorosciate, mentre dal 2001 al 2005 è nella comunità di Padova. Seguono alcuni mesi di permanenza nella casa di Santa Severa, fuori Roma; nell’ottobre 2005 ritorna in terra bergamasca, nuovamente al Pensionato per studenti in Bergamo Alta, dove era stata anni prima.
Nel 2016 per motivi di salute è accompagnata in casa madre a Gandino.

Una donna innamorata di Gesù

Ho conosciuto poco suor Nice, ma quei pochi incontri avuti con lei mi hanno lasciato la convinzione che fosse una donna veramente sapiente e ricca di fede.
All’inizio del mio servizio di segretaria generale, nel 2011, dovendo andare più volte negli uffici della Curia diocesana, in Bergamo Alta per documenti, dopo aver sperimentato varie strade per arrivarci, capii che la più breve era quella di passare per Via Porta Dipinta, proprio vicino al Pensionato. Fatta alcune volte questa strada, dissi a me stessa che al ritorno, non potevo passare senza un, seppur breve, saluto alle suore… Così conobbi suor Nice. Ricordo un giorno in cui, stando poco bene, le suore mi dissero di salire pure in camera a salutarla: mi accolse con gioia grande, mi disse “siediti” come se mi aspettasse, e cominciò a parlarmi di quanto è grande il Signore e di tutti i benefici con cui ogni giorno Ci avvolge. Continuammo, a turno, a raccontarci con semplicità la bellezza di seguire Gesù… Da parte mia, dentro la bellezza, confidavo di vivere anche una certa fatica, dovuta al cambiamento di servizio che mi aveva chiesto di lasciare la scuola; lei mi raccontava dei suoi lunghi anni, vissuti in più luoghi, sempre alla ricerca dell’unica cosa necessaria: amare il Signore e farlo conoscere amando i fratelli, le giovani, ecc… Mi parlava di come, in certe occasioni, con delicatezza e misurando le parole, riusciva ad affrontare situazioni difficili e a vedere in seguito come si risolvessero in meglio… piccoli “miracoli” di chi confida nel Signore!
Veramente ricordo suor Nice come una donna innamorata di Gesù e per questo ringrazio il Padre per averla messa sul mio cammino!

Suor Graziella Cornolti

Sentiva il bisogno di imparare sempre…

Suor Nice mi ha sempre colpito per la sua finezza di tratto, la sua capacità di ascolto e le sue belle riflessioni, semplici e profonde. L’ho conosciuta un po’ nei Capitoli generali del 1982 in cui è stata eletta Consigliera, e del 1988 a Scanzorosciate, eventi che duravano due o tre settimane e ci davano la possibilità di dialogare su temi importanti.
Quando suor Nice era al Pensionato per studenti, passavo a salutarla nello scendere da Bergamo alta al termine della mattinata di ricerche nell’archivio della Curia Vescovile; sorseggiando un caffè, ci scambiavamo qualche parola sulla terrazza che guarda verso la città bassa. Mi piacevano la sua pacatezza e il suo equilibrio nel ragionare, la sua serenità nel guardare ai cambiamenti in atto nella vita della Chiesa, dell’Istituto, del mondo.
Mi domandavo come potesse avere una mentalità così aperta lei, che negli anni ottanta del secolo scorso si dedicava principalmente alla pulizia e all’organizzazione della grande casa, insieme alla “mitica” suor Francalia e alle altre suore. Mi sono resa conto che suor Nice, oltre ad essere una donna laboriosa e di profonda preghiera, curava la sua formazione personale in modo intelligente e costante. Nonostante l’impegnativo lavoro, trovava sempre il tempo per la lettura di quotidiani e riviste, facendo scelte appropriate di articoli che richiedevano riflessione, come l’articolo di fondo di Avvenire o de L’Eco di Bergamo, e non semplicemente alla ricerca di notizie di cronaca. La incontravo spesso anche ai “Lunedì di San Bartolomeo”, cicli di conferenze che si tenevano al lunedì sera nel Centro Culturale dei Domenicani a Bergamo, frequentato da molti laici e religiosi.
Esperti divulgatori  di discipline teologiche, storiche, politiche e sociali trattavano temi di attualità in modo piacevole e comprensibile da tutti. Al termine della conferenza, percorrevo con suor Nice il tratto di strada fino a via Masone e ci scambiavamo alcune impressioni. Mi affascinava la sua sete di verità, la sua umiltà nel sentire il bisogno di imparare sempre: “Vedi, – mi diceva – stando a contatto con le studenti universitarie e con la gente, si sente il bisogno di conoscere in modo corretto le problematiche di oggi, per un servizio adeguato alle persone. Bisogna conoscere il pensiero della Chiesa e imparare ad interpretare i cambiamenti in atto nella società. Bisogna leggere, riflettere, imparare a discernere, perché nessuno ha la scienza infusa”.

Grazie, suor Nice, per i tuoi silenzi pensosi, per la tua ricerca della verità e del bene, per il tuo ascolto e per le tue poche ma sagge parole. Spero di averne fatto tesoro. Prega per il nostro Istituto, che tu hai sempre amato e servito da figlia, sorella, madre.

Suor Melania