Non avevo mai considerato con attenzione quanto la solennità di Cristo Re, coinvolgesse e parlasse tanto di noi… Ieri sera mentre celebravo con la comunità l’Ufficio delle letture sono stata colpita da diversi brani de “La preghiera” di Origene.

In più punti, infatti, lo scritto evidenzia la presenza del Regno di Dio in noi. Il Padre e con il Padre anche Cristo abita nell’anima dei giusti secondo quell’affermazione: “Verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23). E ancora: Facciamo frutti nello Spirito, perché Dio possa dimorare in noi come in un paradiso spirituale. Regni in noi solo Dio Padre col suo Cristo. E… consolante certezza: Tutto ciò può avvenire in ognuno di noi!
Mi soffermavo in preghiera chiedendo al Signore come tutto ciò può avvenire…
Ritornavo sulle parole appena ascoltate: “Chi prega che venga il Regno di Dio, prega in realtà che si sviluppi e giunga al suo compimento quel regno di Dio che egli ha in sé, quel regno che col nostro instancabile procedere giungerà al suo compimento!”.
Sì, il Regno di Dio, per quanto già presente e vicino a noi, ha bisogno del nostro instancabile procedere: ecco il grande invito che questa solennità mi regala: Dio può continuare a regnare in me e a diffondere il suo Regno, ma chiede la mia collaborazione; innanzitutto un cuore aperto ad accoglierlo perché Lui è un Re che sta alla porta e bussa…, poi uno sguardo che non si ferma ai miei limiti e a quelli degli altri, ma ha sempre presente Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue.
È l’annuncio che sostiene la nostra speranza e ci aiuta ad affrontare le nostre piccole o grandi lotte quotidiane, orientando le nostre energie all’edificazione del Corpo di Cristo, come la lettura delle Lodi ci ha ricordato:
“Viviamo secondo la verità nella carità e cerchiamo di crescere in ogni cosa verso Cristo, che è il capo. Da lui tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità”.

Suor Graziella Cornolti