Dagli scritti: «Madri e sorelle carissime, confidiamo! Noi abbiamo la certezza della nostra fede e sappiamo che, anche sotto le nubi più minacciose, splende luminoso il Sole. E come passarono per Cristo le ore angosciose dell’agonia, salutate dagli splendori della gloria, così, ad una ad una, tramontano le grigie giornate della terra, preludi del giorno senza tenebre e senza sera, nel quale ogni lacrima, ogni desiderio di bene, ogni opera buona saranno mutate in gioie eterne».

Dalle testimonianze: «Non ho mai visto Madre Gesuina preoccupata eccessivamente per le situazioni di difficoltà o per il futuro, neppure del tempo di guerra. Poneva tutta la sua fiducia in Dio, nella preghiera e invogliava anche noi a sperare sempre, soprattutto nelle prove più dure. Verso la fine di marzo del 1944, avuta notizia della totale distruzione, a causa di un bombardamento, della principale casa di Roma, disse: “Preghiamo ed offriamo penitenze per implorare da Dio la pace. Continuiamo il nostro cammino nella speranza. Se è opera di Dio, la casa verrà ricostruita migliore di prima”. Come infatti avvenne».