Il 30 marzo alle ore 9, il parroco di Premolo don Gianluca Colpani ha celebrato la Santa Messa nel ricordo del 59° anniversario della santa morte di Madre Gesuina Seghezzi (Premolo 1882-Bergamo 1963). Erano presenti numerosi parrocchiani e un gruppo di suore Orsoline arrivate da Bergamo e da Gandino.
La bella chiesetta di Premolo era ornata con gusto per il tempo quaresimale e per l’anniversario, come si può vedere nelle foto: alla destra del presbiterio un Crocifisso circondato da tralci di vite ricchi di frutti, che si allungano fino all’altare; sui gradini, tra ceri, fiori e tralci d’uva spicca il ritratto di Madre Gesuina, con quello sguardo dolce che ti segue come una madre. C’è anche un particolare interessante: madre Gesuina e il Venerabile don Antonio Seghezzi suo nipote sono rappresentati su due vetrate policrome, entrambi rivolti all’assemblea in preghiera, a ricordare la loro presenza orante ed esemplare nella parrocchia. All’omelia, don Gianluca ha offerto tre spunti di riflessione.
Riferendosi alla simbologia della vite e dei tralci, ha spiegato come Gesù sia la vera vite che dà vitalità ai tralci vicini e lontani; chi ascolta la sua parola e prende vita da Lui, compie la volontà del Padre. L’immagine di Madre Gesuina, posta tra i tralci, significa che lei ha ascoltato con il cuore la parola di Dio e si è impegnata a metterla in pratica; è diventata un frutt della Vite e la sua parola e il suo esempio sono ora un segno buono della presenza di Dio. Tutti noi siamo capaci di ascoltare la Parola di Dio, ma sta a noi decidere se diventare bei grappoli d’uva rimanendo uniti alla vite, oppure se continuare sulla nostra strada senza portare frutto.
Don Gianluca ha poi detto di essere stato molto colpito da una testimonianza: Madre Gesuina è colei che ascolta e prega per ottenere la sapienza di Dio. Noi oggi tendiamo ad affidarci alla nostra intelligenza, ad essere “opinionisti”, a parlare di tutto e di tutti pretendendo di non essere contraddetti. Invece dobbiamo ascoltare la parola di Dio e domandarci: che cosa vuole da noi il Signore? che cosa sta dicendo oggi alla nostra vita? La capacità di rinnovamento, che Madre Gesuina ha messo in atto, viene proprio dal suo interrogarsi sulla volontà di Dio riguardo al mondo, all’Istituto, alla sua storia personale.
Il parroco ha concluso dicendo che, guardando a chi ci ha preceduto e ha vissuto con coerenza la vita cristiana, siamo stimolati a rinnovare la nostra fede, a ritornare a volgere lo sguardo a Dio, senza contare troppo sulle nostre idee, ma con l’unica preoccupazione di compiere la volontà di Dio. Abbiamo però bisogno di pregare, di lasciarci nutrire da Dio, che ci offre la sua vita ogni giorno.
«La vita, l’esempio e la preghiera di madre Gesuina ci aiutino ad aprire le nostre orecchie alla parola di Dio. Lei invochi per noi la sapienza e ci aiuti ad essere – come lei – il segno buono della presenza di Dio che si prende a cuore la vita di tutti gli uomini e, attraverso di essi, può continuare a compiere opere grandi».
Nelle preghiere dei fedeli si è invocata da Dio la pace per il mondo intero, in particolare per l’Ukraina e l’Ethiopia, si è pregato per le vocazioni alla vita consacrata, per le famiglie di Premolo, per il cammino di santità di ciascuno di noi. Al termine della celebrazione, tutti i presenti – tra i quali alcuni parenti della Madre – hanno salutato cordialmente le suore, ricordando il bel legame che da anni si è stabilito tra il paese di Premolo e le Orsoline.
Ringraziamo tutti, specialmente don Gianluca e i suoi collaboratori, per la calda accoglienza che ci hanno offerto.

Suor Melania Balini