“Ti ho visto e mi sono fermato”

L’8 maggio, giorno di Nostra Signora di Luján e 59ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, a Córdoba, abbiamo vissuto una bellissima giornata presso la Scuola Gabriel Taborín della Congregazione dei Fratelli della Sacra Famiglia, con più di 600 giovani che ogni anno aspettano con ansia questo evento che, a causa della pandemia, era stato sospeso. Organizzata sempre dall’équipe di Pastorale Vocazionale Arcidiocesana, composta da sposi, sacerdoti, religiosi e alcuni giovani, l’iniziativa è un’occasione per crescere nello spirito di comunione, di fraternità, servizio e gioia. Lo slogan: “Ti ho visto e mi sono fermato”, con il chiaro riferimento  alla parabola raccontata nel Vangelo di Luca 10, 25-37 e quindi alla figura del Samaritano.
La giornata è stata animata da un gruppo di giovani che, attraverso la musica e la danza, ha dato continuità e vivacità ai vari momenti: ci sono state testimonianze di giovani appartenenti a gruppi missionari che si dedicano ai più bisognosi, senza fissa dimora, case e geriatria, ecc. Poi, in gruppo, abbiamo riflettuto su ciò che si è ascoltato  durante le testimonianze. Quindi l’adorazione Eucaristica, Centro e motivo di ogni Vocazione, vissuta con grande silenzio, preghiera e lode; e, a conclusione della giornata, la Santa Messa presieduta dal nostro Arcivescovo Mons. Ángel Rossi e dai sacerdoti dell’Arcidiocesi , tutti sotto lo sguardo benedicente dell’immagine di Nostra Signora di Luján, Patrona dell’Argentina.

«Il Buon Pastore è il modello di vita di ogni cristiano, tutti abbiamo un piccolo o grande gregge di cui  occuparci, non solo sacerdoti o suore, genitori che si prendono cura delle loro famiglie, maestri con i propri alunni, catechisti con i loro figli, fratelli maggiori che hanno cura dei fratelli e sorelle minori e così via…» Questo il messaggio principale rivolto ai partecipanti da Mons. Ángel Rossi.
«Nel giudizio finale – ha continuato – Dio non ci chiederà quante pecore avevi, ma ci chiederà quanto amore hai messo nel prenderti cura di quel gregge. Con lo sguardo rivolto al Buon Pastore, che nel silenzio parla a ciascuno, ci chiama per nome , ci conosce per come siamo, sa cosa c’è in noi, i punti di forza e di debolezza, anche noi dobbiamo avvicinarci a coloro che il Signore ci ha affidato con la stessa tenerezza con cui siamo amati da Lui. Egli ci dona conforto e forza, ci è vicino nel tempo dellagioia e della tristezza, simpatizza con le nostre speranze e tentazioni, si interessa di noi e ci ama più di quanto noi stessi ci accogliamo con i nostri difetti e con le nostre virtù».
L’Arcivescovo ha poi invitato tutti a chiedere al Signore la Grazia di saper ascoltare la sua voce che ci difende e di sentire le sue mani che ci proteggono. «Lasciamoci guardare da Lui,perché il suo sguardo chiama… e quando accogliamo lo sguardo del Signore la nostra vita cambia in profondità; il Signore ci fa essere ciò che Lui vuole che siamo, nella vocazione al sacerdozio, strumento della grazia e della misericordia di Cristo, nella vocazione alla Vita Consacrata, come lode a Dio e profezia di una nuova umanità, nella vocazione al matrimonio, per essere dono reciproco, procreatori ed educatori di Vita, ricordando che l’amore si manifesta più nei fatti che nelle parole».

Anche io mi sono sentita nuovamente guardata dal Buon Pastore che mi invita a somigliare a Lui, con misericordia e compassione, e a guardare con il suo sguardo compassionevole l’umanità sofferente e tutti coloro che chiedono un’aiuto per affrontare diverse situazioni e necessità.
La Vergine Maria, “Buona Pastora”, si prenda cura di ogni Orsolina lungo le vie della Vita, e ci aiuti ad essere strumenti di tenerezza e di compassione in mezzo al nostro popolo.

 

Hna. M. Silvia Noemí Malagueño
Comunidad Santa Ángela, Córdoba, Argentina