La sera del 26 luglio 2022 il Padre ha chiamato a sé suor Giusta Sorlini. Nativa di Angolo Terme (Brescia), dopo aver vissuto 54 anni come missionaria nella sua amata Eritrea, da circa un anno era nell’infermeria della Casa Madre di Gandino, dove è deceduta. Ringraziamo il Signore per averci donato questa sorella che ha annunciato la lieta notizia del vangelo dedicandosi all’educazione dei bambini, all’assistenza agli orfani, ad ogni opera a favore dei poveri di Eritrea. Unite a tutte le comunità dell’Istituto, in particolare alla Delegazione di Eritrea, ai parenti, ai tanti volontari e a quanti hanno ricevuto la sua attenzione e il suo materno aiuto, l’affidiamo alla misericordia del Padre, certi che dal Cielo continuerà a sostenerci e a volerci bene.
Il funerale si è celebrato giovedì 28 luglio alle ore 16.00 nella Chiesa di San Mauro attigua al Convento di Gandino.
In Asmara, nella chiesa di S. Giuseppe, sabato 30 luglio si è celebrata una Messa solenne in onore e in memoria di suor Giusta alla quale hanno partecipato molti dei suoi orfani, sacerdoti, suore e famiglie da lei conosciute. Clicca qui di seguito per leggere:

Cronaca della Santa Messa in Asmara.

Lettera di Padre Mihreteab Solomun FMI

Testimonianza di Yonash

 

 

 

 

 

 

 

Profilo biografico

Maria Geromina Sorlini (suor Giusta) nasce ad Angolo Terme (Brescia) l’8 dicembre 1934 da Geremia e Rachele Berteni.
L’11 febbraio 1952 entra nell’Istituto delle Suore Orsoline di Gandino e il 30 agosto dello stesso anno inizia il Noviziato. Celebra la prima professione religiosa il 30 marzo 1955 e la professione definitiva il 27 marzo 1961.
Vive i suoi primi 5 anni di vita religiosa nella comunità della scuola materna di Marone (Brescia) dal 1955 al 1960, alternando al lavoro lo studio, per conseguire il diploma di insegnante del grado preparatorio, ossia per la scuola materna.
Dal 1958 al 1963 è in casa generalizia a Bergamo, dove studia per l’abilitazione magistrale, diploma che consegue a Roma nell’anno 1963 e le consentirà di insegnare nella scuola elementare, servizio che svolgerà solo per un anno in Italia, nella scuola di Terracina (Latina). Nel 1964, infatti, giunge la chiamata ad essere missionaria in Eritrea, vocazione che suor Giusta ha vissuto fin dai primi anni con tanto entusiasmo e generosità, senza risparmiarsi, mettendo a disposizione di Dio e dei più poveri le sue doti umane e spirituali. Per ben 56 anni il Signore le ha concesso di vivere nella sua amata Eritrea, nella missione di Asmara al Villaggio Paradiso (con una parentesi di 4 anni al Villaggio S. Antonio, dal 1992 al 1996), dedicandosi alla missione educativa, come insegnante, nella scuola italiana Taglietti, per 33 anni.
Nel 1997, lasciato l‘insegnamento per motivi di età, continua, con  la sua disponibilità, a seguire i bambini per i compiti, nel dopo scuola e ad assistere tanti bambini orfani, che aiuta a crescere come se fossero suoi figli.  Per loro e per tanti altri bambini e ragazzi avvia progetti di adozione a distanza, consapevole che più persone riesce a coinvolgere, più bambini potranno avere i mezzi necessari per una vita dignitosa.

                                                                                                                          Suor Giusta con la Madre generale, suor Raffaella Pedrini in visita ad Asmara

Per molti anni condivide questo impegno di solidarietà con padre Agostino Galavotti – morto il 1° gennaio 2021 – e Padre Vitalino Vitali, fondatore e presidente del GMA (Gruppo Missioni Africa) di Montagnana (Padova) : punti di riferimento importanti per suor Giusta e per i tanti volontari e benefattori desiderosi di offrire il loro aiuto agli orfani di Asmara. Ma la sua vivacità missionaria non si ferma  ai soli bambini; suor Giusta è attenta  a tutti, alle famiglie, alle donne anziane e man mano incontra volontari italiani, sia associazioni, sia privati, non teme di proporre loro una modalità di aiuto ai bisognosi.  Lo sente un dovere, come ella stessa scrive in un articolo pubblicato sul bollettino della sua parrocchia di Angolo Terme. “Un impegno che mi sono assunta, è quello di avere delle persone di buona volontà che si prestino a fare spazio sulle loro “spalle” alle creature che hanno il diritto di avere, pure loro, un nido caldo ed accogliente come tanti altri bambini di questo mondo”. A completare l’articolo vi è l’immagine, cara a suor Giusta, di una bambina che porta sulle spalle il fratellino più piccolo, immagine che ben esprime la sua intenzione di “farsi carico – sono ancora le sue parole – di quelle piccole e indifese esistenze spesso vittime di situazioni che loro non hanno creato e che drammaticamente devono subire” (Clicca sul titolo per leggere tutto il testo: Non è un fardello è mio fratello)

Per diversi trienni le viene affidato anche il compito di guida della comunità delle suore, impegno che svolge con attenzione e sollecitudine materna, ma anche fermezza e volontà di cercare sempre il bene delle sorelle e dei destinatari del servizio educativo o assistenziale loro affidato. La comunità in cui vive, ospita anche le Novizie:  per  loro un’attenzione in: quando giungono i container dall’Italia con gli aiuti da lei richiesti, non manca di distribuire generi di prima necessità per aiutare queste giovani in formazione.

Suor Giusta aveva una visione equilibrata e obiettiva della realtà che la attorniava e questo le permetteva di “far bene il bene”, sempre a favore dei più poveri. Non si lasciava scoraggiare dalle difficoltà e, confidando nella Provvidenza di Dio, aiutava chi le era vicino a fare altrettanto.
Intuitiva e dotata di senso pratico, ha avviato progetti e lavori di manutenzione, per rendere sempre più abitabili le nostre missioni, coinvolgendo in questo vari gruppi missionari.

È stata come un ponte tra la sua gente di Eritrea e le tante persone italiane che è riuscita a coinvolgere in progetti di solidarietà verso bambini, anziani e malati. Numerosi sono i sostegni a distanza da lei attivati in  collaborazione con associazioni o privati, in varie regioni e città di Italia.
Negli ultimi anni, periodicamente, veniva a Bergamo per i consueti controlli medici e questo periodo le era propizio per rinsaldare i rapporti con tutti, non solo con i benefattori, anche con i suoi ex orfani di Asmara, alcuni dei quali, grazie al suo aiuto, si sono costruiti una famiglia e vivono in Italia, nel nord Europa e in America e non hanno mai cessato di considerarla la loro “mamma”.
Nel febbraio 2020, lasciata Asmara per venire in Italia in visita ad un fratello malato, che purtroppo morirà durante il suo viaggio, si è dovuta trattenere prima per la pandemia , in seguito per le sue condizioni di salute sempre più precarie. È rimasta in casa generalizia a Bergamo per circa un anno e l’anno successivo è stata accompagnata nella casa madre di Gandino dove  è deceduta.

Ringraziamo il Signore per il dono che è stata suor Giusta per la nostra famiglia religiosa e per tutti coloro che hanno potuto conoscerla. Il suo esempio di vita è una grande eredità che osiamo sintetizzare con le parole usate da Papa Francesco nella sua prima enciclica:
«Io sono una missione su questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo. Bisogna riconoscere se stessi come marcati a fuoco da tale missione di illuminare, benedire, vivificare, sollevare, guarire, liberare». 

Grazie, suor Giusta, perché hai vissuto tutto questo! Ora continua a sostenere noi nella missione di ogni giorno!

 

IL GRAZIE DELLE SORELLE ERITREE PRESENTI IN ITALIA (messaggio letto al termine della S. Messa)

In verità, vi dico, ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).

Carissima sr Giusta, non abbiamo parole adatte per dire grazie per quello che sei stata e hai fatto per tutti noi, per tanti e tanti bambini e mamme orfani e poveri. Hai dato la tua vita intera, per lunghi 54 anni in Eritrea, donando tutta te stessa per aiutare e sostenere, in particolare tanti neonati abbandonati.
Tutto hai fatto per dare loro una vita dignitosa e serena!
Sono numerose le mamme che venivano da te disperate e piangenti perché non avevano niente da dare ai loro bambini nei tempi difficili di guerra. E tu, con tanta tenerezza materna e con il cuore pieno di compassione, hai cercato di aiutare tutti dando quello che avevi. E tutte se ne tornavano a casa con qualcosa di necessario e prezioso per sfamare i loro figli.
Per questo ti chiamano: la mamma buona benedetta da Dio.
E quanti bambini orfani abbandonati hai fatto crescere: per tutti hai cercato una casa e una famiglia; quanti giovani disperati che non sapevano cosa fare, dove andare a causa della povertà…  tu li hai aiutati a realizzare una vita dignitosa.
E quanti ammalati hai sostenuto nelle cure sia nel paese che in altre terre lontane; tutti lo possiamo testimoniare: sei stata madre e sorella generosa e premurosa.
Cara sorella, non possiamo elencare tutto quello che hai fatto nei lunghi anni di presenza nella tua terra di Eritrea, sì la tua amata terra di Eritrea! … è come prendere dal mare con un piccolo catino, così la nostra condivisione è solo goccia.
Cara sr Giusta, il nostro popolo avrebbe voluto averti con sé in questi ultimi anni della tua vita per esprimerti gratitudine e ricambiare in attenzioni e affetto per quanto sei stata per loro e accompagnarti fino alla fine della vita terrena. Non solo, avrebbe voluto la tua tomba nella tua amata terra di missione.
Ma come dice la Parola di Dio: “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie” (Is 55,8-9). Il Signore non ha concesso questa grazia e con grande sofferenza, ma con fede profonda, insieme diciamo: “Sia fatta la tua volontà”.
Carissima sr Giusta, per il grande dono che sei stata in mezzo alla nostra popolazione, particolarmente i poveri, gli orfani, ti diciamo grazie. Grazie per la tua preghiera assidua, al sorgere di ogni nuovo giorno e al suo tramonto; grazie per il tuo servizio generoso, per la tua costante dedizione, per la passione nel promuovere vita piena.
Grazie perché hai concretizzato le parole di Gesù: “Avevo fame e mi hai dato da mangiare, avevo sete e mi hai dato da bere, ero nudo e mi hai rivestito, ero malato e mi hai visitato…” (Mt 25,35-40).
Grazie per il tuo sì sempre nella semplicità e nel sacrificio.
Il nostro grazie salga al Signore per avere donato te, cara sorella e madre, a noi Orsoline e al popolo eritreo.
Prega per tutte noi e per il nostro paese, chiedi con noi e per noi il dono della pace. Grazie.

 

Altre testimonianze lette al termine della Messa:  Testimonianza di Ariam;  Testimonianza di Silvia

 

IL GRAZIE DELLE SORELLE DELLA DELEGAZIONE (messaggio giunto via mail)

Il Signore ti ha scelta e ti ha prediletta… ti ha donato a noi e noi ti abbiamo avuta come sorella cara e preziosa. Sei nata italiana ma hai vissuto come un’Eritrea. Come Abramo hai risposto di si alla voce di Dio che ti chiamava a lasciare la tua terra e da allora questa è diventata la tua amata terra. Sei arrivata giovane suora di trent’anni e qui hai vissuto 56 anni. Questo era il tuo posto, volevi vivere e morire quì, fin dall’inizio ti sei ambientata, sembravi nata in Eritrea, non hai sentito nessun disagio; povera con i poveri ultima con gli ultimi. Insegnante nella scuola per tanti anni, sono passati sotto il tuo sguardo amoroso una marea di studenti che oggi sparsi nel mondo ti ricordano con tanto affetto e riconoscenza.
Ti diciamo grazie perché hai aiutato la nostra delegazione fornendo tutti gli aiuti necessari. Non avevi bisogno di ricevere richieste… Tu stessa leggevi nel volto delle sorelle i loro bisogni e subito provvedevi alle loro necessità. E non volevi essere ringraziata, preferivi dire: “non c’è bisogno perché non è mio, pregate per quelli che hanno donato”.
Ancora, ti diciamo grazie perché eri per noi modello nella vita spirituale: con tutto l’impegno che avevi, non hai mai trascurato la preghiera comunitaria perché era la sorgente da cui attingere ogni forza. Eri la prima nelle faccende di casa che svolgevi in silenzio… Eri proprio un tesoro nascosto. Avevi un rispetto cordiale per i superiori, volevi sempre dipendere vedendo in questo la volontà di Dio.
Cosa dire dei tuoi orfani? Gesù ha detto: “ama il tuo prossimo come te stesso” ma tu hai amato i tuoi figli più di te stessa, ti preoccupavi più di loro che di te, ti interessavi di tutti, conoscevi tutti. Eri felice quando riuscivi a soddisfare le loro necessità e quando ti mancavano gli aiuti, eri inqueta ma poi la provvidenza arrivava! Quanti di loro li hai visti nascere, crescere, studiare e formarsi una famiglia; tutto grazie al tuo interessamento.
Appena abbiamo sentito della tua scomparsa, subito si è sparsa la voce in Asmara e tanti sono arrivati nella comunità del Villaggio Paradiso chiedendo sconsolati cosa fosse successo e piangevano. Tutti i giorni c’era qualcuno che ci chiedeva come stavi. Noi rispondevamo che stavi poco bene, di ricordarti nella preghiera e i loro occhi si riempivano di lacrime. Tutti quanti ti avremmo voluta vicina fino all’ultimo giorno della tua vita per accompagnarti nel cimitero di Asmara, che era il tuo grande desiderio, con solennità e porgerti i fiori in tuo onore, vederti circondata da tutti i tuoi prediletti… Però sia fatta la volontà di Dio.
Ora che contempli il volto del Padre prega per noi, intercedi per i tuoi figli, implora la pace duratura per questa terra che hai tanto amato.
Maria con tutti i Santi e San Giuseppe tuo protettore, ti accompagnino nella casa del Padre. Amen.

                               Le tue sorelle della delegazione di Asmara

Molti amici e conoscenti stanno inviando le loro partecipazioni. Ringraziando ciascuno per l’affetto che queste testimonianze dimostrano, ricordiamo che chi volesse, anche in seguito, far pervenire uno scritto in memoria di suor Giusta può inviarlo a segreteriagenerale@orsolinegandino.it o info@orsolinegandino.it. Sono gradite anche foto che ritraggono suor Giusta… Tutto sarà raccolto per  la rivista “IN MEMORIA”, dedicata alle suore defunte. 

Pubblichiamo alcune delle partecipazioni pervenute:

  • Carissime sorelle, abbiamo saputo che è mancata la nostra cara e amata suor Giusta. Ci dispiace tanto… Suor Giusta è una santa donna che ha saputo donare la sua vita per il suo popolo eritreo, soprattutto si è sacrificata per i bambini poveri. Mentre raccomandiamo la sua santa anima nelle braccia del buon Dio perché possa vivere la vita senza fine con il suo amato Sposo Gesù, a voi e a tutta la Congregazione le nostre condoglianze e preghiere. Suor Giusta rimarrà un Modello di bontà e di generosità per tutte noi.
                                   Suore delle Figlie di Gesù Buon pastore (Italia): suor Donata, suor Angioletta, suor Melete, suor Abeba, suor Mersit, suor Tsega, suor Bereka, suor Lula, suor Shewet, suor Aster.

 

  • Mi dispiace molto. Era una donna che ha dato totalmente se stessa per i bambini poveri, pace all’anima sua e le condoglianze a voi Orsoline (Mons Mengsteab, Vescovo di Asmara)

 

  • Condoglianze alle suore Orsoline per la perdita della carissima suor Giusta. Che il Signore la accolga nelle sue braccia. Amen (Rosina Goitom)

 

  • Mi dispiace doppiamente di non poter essere lì. Le mie condoglianze e ricordo nella preghiera. Mi unisco a voi (Fratel Amilcare)

 

  • Mi dispiace… suor Giusta…una icona dell’Eritrea…Una santa in mezzo a noi per 5 decenni (Dr. Yosief Abraha)

 

  • Era una donna santa e madre dei poveri. Il buon Dio l’accolga nel suo Regno (Abba Haile T/mariam)

 

  • Grazie per averci avvertiti anche se è una triste notizia! CI dispiace tanto e dopo avere letto tutta la sua storia si capisce proprio come sia stata una persona di fede profonda e una vera missionaria! Riposerà di sicuro in pace e veglierà sempre per tutti noi! le rivolgeremo una preghiera (Gigi e Barbara da Vicenza)

 

  • Pace all’anima sua e riposi in pace. E’ una grande missionaria di Asmara. Le mie condoglianze a tutta la comunità (Abba Teklemicael Tewelde)

 

  • Sono p. Flavio dei Pavoniani ed ho vissuto in Eritrea assieme a sr. Giusta diversi anni collaborando con lei! Sono stato colpito dalla sua morte di ieri e voglio esprimere le mie più profonde e sincere condoglianze a tutta la famiglia delle Orsoline e a quanti l’hanno conosciuta!
    Ho conosciuto la sua umanità, la sua grande maternità verso i piccoli dell’Eritrea ed il suo grande amore con cui li ha sempre curati ed accompagnati a mani sicure.
    Sono certo che il Buon Dio saprà ricompensarla ed una miriade di persone la accoglieranno in Paradiso per il bene che lei ha fatto loro in vita!
    A tutti un sincero ricordo nella preghiera ed un augurio di ogni bene nelle opere da voi sostenute. Con tanta amicizia, (P. Flavio Paoli)

 

  • Ho saputo della dipartita di Sr. Giusta e desidero esprimere le mie condoglianze a voi e ai suoi parenti, ma anche ringraziare il Signore per averle risparmiato la sofferenza di ritornare nella sua amata Eritrea per vedere quanto è ancora martoriata. L’ho conosciuta laggiù vent’anni fa quando era ancora fiduciosa nel futuro della sua patria d’adozione e abbiamo collaborato fino a due anni fa per il bene dei piccoli che curava come una materna chioccia. Mentre i cuori di migliaia di beneficiati piangeranno il vuoto che lascia, sono sicuro che il vostro Istituto riuscirà a colmare quello nella missione per continuare la sua opera. (Stefano Morocutti)

 

Washington DC, 28-07-2022

Carissime sorelle suore Orsoline di Gandino,
con grande dispiacere abbiamo appreso la notizia, che la nostra carissima grande donna Sr. Giusta ci ha lasciati. Davvero ci è rimasto impresso il suo sereno sorriso che ci ritorna in mente in questo tempo pieno di denso mistero e di attesa.  Sr. Giusta, la donna saggia, di profonde idee, sensibile verso i più bisognosi, donna di lungimiranza, donna del passato dell’oggi e del domani.
Vi esprimiamo perciò la nostra profonda condivisione di questo evento doloroso, ma anche, nello stesso tempo, gioioso perché la nostra fede ci garantisce e ce lo fa intravvedere già, mentre il suo Salvatore Gesù, Risorto Signore e Vivo, che l’accoglie dicendola: “vieni serva fedele e buona, ricevi in eredità del Regno, preparato per te sin dall’eternità”.
Carissime, vi inviamo insieme a quello del popolo eritreo che Ella ha amato tantissimo, il nostro fortissimo abbraccio di condoglianze colmo del nostro affetto, preghiere e grande stima.
Siamo davvero gratissime a Dio per il dono della sua vita, per i torrenti di amore, generosità, maternità e solidarietà che ha saputo dare a tutti e tutte, e siamo gratissime al Signore perché anche in questi eventi di dolore ci illumina e ci insegna a “non vivere per noi stessi,” ma per il Signore, che si è fatto fragile Bambino, bisognoso delle nostre cure, accoglienze e solidarietà; e ha consacrato con la sua nascita, passione e morte ogni nostra pena e sofferenza, e con la sua Resurrezione  ci ha ammessi alla vita e felicità eterna. Vive condoglianze, perciò, alle sorelle Orsoline e a tutti i suoi figli Eritrei sparsi nel mondo vi siamo vicine, l’affettuosissimo e commosso abbraccio di condoglianze.

Sr. A. Abrehet, e la comunità delle suore Figlie di S. Anna degli Stati Uniti America.   

 

Un profondo esempio di religiosa, totalmente votata a Dio, alle consorelle Orsoline, ai bambini (che seguiva anche nello studio pomeridiano – tra cui alcuni nostri studenti della scuola italiana di Asmara) e alla popolazione Eritrea. Una grande donna!
Le ho parlato telefonicamente negli ultimi mesi e sempre l’Eritrea era oggetto dei suoi pensieri e del suo desiderio di ritornare là.
Cara suor Giusta, io ora prego per te, ricordando con ammirazione il tuo nobile impegno e dedizione, anche in tarda età, verso gli orfani e i più sfortunati.
Gli occhi azzurri come il cielo d’Asmara, la tua dolce fermezza, il tuo sorriso di bontà sono rimasti impressi nel mio cuore!
Riposa in pace…

Pellizzari Maria Rosa, insegnante nella scuola italiana in Asmara

 

Ciao suor Giusta,

Ti ricordo con tanto piacere! Ti ho conosciuta in un viaggio di studio per la mia tesi in Asmara nel 2016. Sono stata ospitata da voi suore orsoline per il mio soggiorno di due settimane.  Ho vissuto con voi il tempo della quotidianità, con i vostri ritmi tra preghiere, lavori e doposcuola dei bambini.  Ho conosciuto te e le tue sorelle.  Sei stata ospitale, gentile, sorridente e mi sono affezionata a te e al tuo mondo, subito. Con te ho apprezzato le cose semplici, che diamo troppo per certe e assodate, ho ammirato il tuo alzarti presto la mattina per fare le tue faccende e pregare.  Ti ho rivista a Bergamo qualche anno dopo e ancora mi dicesti che non vedevi l’ora di tornare in Eritrea. Quanto ti capisco!  Ti ricordo spesso, sorridente!  Ecco qui una foto del tuo sorriso contagioso.  Grazie di tutto!

Ilaria Melzi

 

Ciao Sr Giusta,
quando hai conosciuto mia mamma che di anni ne aveva 14, io che ti ho conosciuta e vissuta quando ne avevo 2, si entrata in collegio del Villaggio  Paradiso, quindi ho tutto il diritto di chiamarti mamma, perchè adesso che ne ho 50, e che ti ho anche fatto conoscere mia figlia, vuol dire solo che tu sei stata per noi una Grande Mamma.
Ti ricordi quando ero in collegio? ero la più piccola, ero la più coccolina, perchè avevo la mamma lontano in Italia e tu mi portavi dietro con te, sempre ero come il tuo marsupio.
Stiamo parlando del 1974, e mi hai preso sotto le tue ali fino ai 10 anni.
Sei riuscita a farmi ricongiungere con mia madre, e quanti ricordi riuscivamo a raccontarci, quando quelle poche volte riuscivamo a vederci a Bergamo.
Quanti ricordi, i Natali a preparare il meraviglioso albero bianco, nel refettorio del collegio,  la messa del pomeriggio e i film indimenticabili che riuscivamo a vedere grazie a Padre Agostino.
E poi a scuola con Milena, la preside Pegoraro, e di nuovo il ricordo dei 50 centesimi che mi davi affinché potessi andare a comprare un pezzo di pizza durante l’intervallo.
Ecco adesso riaffiorano tutti insieme.
Ti prego suor Giusta da lassù guidaci, aiutaci ad assomigliare anche solo un pochino a te, sapevi sempre cosa dire, e cosa fare tutto al momento giusto.
Ti voglio e ti vorrò sempre bene, adesso vado nella mia scatola delle memorie, e chissà quanti ricordi e quante immagini, le foto le custodisco gelosamente, la comunione, foto che mi facevi per mandarle a mia mamma.
Si Suor Giusta spero che tu possa riposare per l’immensa fatica su questa terra di dolore.
Ciao Suor Giusta
Tua sempre, Lisa come mi chiamavi tu

Elisa Ghisleri

 

Ciao mia cara Suora

Monza, 26 agosto 2022

Cara Suor Giusta,
ti scrivo come se ti parlassi e dopo aver sfogliato le tante testimonianze (una più bella dell’altra) inserite nel sito delle tue “Orsoline”.
Faccio questo a distanza di un mese esatto dal “viaggio celeste” da te intrapreso… che ancora mi trova quasi incredulo.
Quella sera tarda in cui ricevetti la telefonata di Suor Sofia ero da pochi minuti giunto in montagna (dopo un impegnativo viaggio in auto solo soletto e sotto un’acqua battente e ancora nella corsia box a scaricare i bagagli).
Salito in casa, capii di non esser solo… bensì in compagnia dei tanti ricordi che mi legavano a te (come l’ultimo incontro avuto la settimana precedente in cui quando ti sussurrai che dovevo andare e che sarei tornato presto, tu apristi improvvisamente e per un istante gli occhi e così ci salutammo con un tiepido sorriso).
Grazie per essermi stata amica, per avermi consentito di affiancarmi ai tuoi poveri e ai loro bisogni, per avermi insegnato come aiutarli e rispettarli.
Ti penso ora attorniata dai tuoi cari, dagli Angeli, dalle tue care Madri e dalle tante Consorelle, vicina ai tanti figli e figlie che hai amato e assistiti e che ti hanno preceduto in Paradiso e, soprattutto, oramai beata alla presenza di Dio, di Gesù, dello Spirito Santo, della Madonna, di Santi e Sante.
Qualche bel ricordo; quando ti accompagnavo a trovare il tuo e mio Padre Agostino a Genova e durante il viaggio mi allietavi coi tuoi racconti di povertà ed affetto; quando davanti ad improvvise difficoltà esclamavi “Dio è Grande”; quando ti raccontai che, sì, avevo sciolto “amici dei missionari” ma anche detto ai miei amici che non avrei mai dimenticato te ed i tuoi bisognosi.
Mia cara Suora, ti ho in mente, ti immagino comunque indaffarata, ti raccomando di vegliare anche su di noi, pregherò tanto anche per la tua amata Eritrea. Ci vediamo in Paradiso, ciao, Ambrogio

 Sala Ambrogio da Monza