Rivedere persone care, riabbracciarle dopo il periodo di stasi della pandemia, conoscerne di nuove, è stata una gioia grande, un dono di Dio. Questo è avvenuto a Gandino sabato 22 ottobre dove le suore Orsoline hanno invitato gli amici e amiche a partecipare all’incontro “missionario”. Don Massimo, coordinatore dell’ufficio missionario diocesano, dopo averci parlato della presenza e impegni di bergamaschi/e Fidei Donum in terra di missione, ci ha introdotto alla lettura del messaggio di Papa Francesco per la giornata missionaria mondiale, invitandoci a riflettere su: “Di me sarete testimoni”, “Fino ai confini della terra”, “Riceverete la forza dello Spirito Santo” e a dibattere: Ha senso partire ancor oggi? Come? per dove?

Ci siamo suddivisi in 2 gruppi. Per me è stato edificante udire le esperienze di impegno di Walter che si reca in varie missioni per “dare una mano” a chi ha bisogno e non solo come elettricista, sua professione, ma come uomo che sa fare di tutto con la sua manualità e carica di amore.

Esplosiva e stata la testimonianza di quelle sette signore che con gioia parlavano dei/elle anziani/e, dove svolgono attività volontaria di assistenza vivendo così la loro missionarietà. La loro testimonianza, intercalata da vivaci frasi dialettali, e la loro gioia quasi la si poteva toccar con mano tanto era nei loro occhi, nelle loro mani, in tutta la loro persona. Che meraviglia!  Alla domanda di una assistita “perché mi vuoi così bene?” la risposta è sgorgata direttamente dal cuore traboccante di amore “Perché tu ne vuoi a me” e nel riferire questo episodio la gioia era esplosa vivace in tutta la sua persona. Tra queste signore c’era chi svolgeva un servizio volontario fin dall’infanzia, altre per scelta precisa, altre per essersi trovate piacevolmente invischiate e scoprire tanta felicità in questo.  Sorprendente la testimonianza della mamma adottante di due figlie di continenti diversi. Nel suo rapido racconto tutto era testimoniato come normale, semplice, quasi facile.

Tra quel gruppetto ho sentito viva la presenza del sapersi donare, saper servire, sapersi spendere e guardare l’altro con gli occhi pieni d’amore come la Madonna che tutto porta al suo e nostro Gesù.

Grazie per questo tempo anche se breve ma ricco di amore, semplicità e missionarietà.

Carla

 

Il secondo gruppo di confronto si è lasciato provocare fortemente dall’interrogativo posto da don Massimo: Ha senso partire ancor oggi? Come? Per dove? … e non voleva certo scoraggiare l’impulso ad imitare i missionari che partono per terre lontane, ma richiamare la responsabilità missionaria di ogni battezzato.
Dopo esserci chiesti cosa si va a fare in missione, ricordando, anche attraverso le esperienze vissute da alcuni membri del gruppo, lo scopo di aiuto umanitario e non certo la possibilità di fare proselitismo, il confronto si è allargato alla dimensione della missionarietà nei propri luoghi di vita.
L’invito di Gesù rivolto ai discepoli di ogni tempo e di ogni luogo, in effetti chiama ogni battezzato a farsi testimone di Gesù lì dove ogni giorno si trova a vivere. Ma riusciamo a farlo?
Ci siamo quindi interrogati sulla preoccupante china che forse anche il nostro paese sta vivendo circa la progressiva diminuzione della frequenza alle messe domenicali…
Soprattutto sorprende l’assenza, si direbbe, di notizie relative a misure tese a promuovere un sensibile ritorno alle Sante Messe. Cosa stiamo facendo per rievangelizzare la nostra gente? E i nostri ragazzi e bambini, i nostri nipoti?

È stato bello potersi esprimere con libertà, interessante ascoltare i diversi pareri, e cogliere in tutti una scintilla di quel fuoco che Gesù ha portato e vuole che divampi…

Un grazie a tutti i partecipanti che hanno condiviso temi di solidarietà e di fede,  a Don Massimo che ha saputo stimolarci alla riflessione e alle suore che hanno organizzato l’incontro.

Ambrogio