Nel pomeriggio di domenica 27 novembre 2022, nella nostra casa generalizia in via Masone a Bergamo si è ricordato il 70° anniversario dell’arrivo della salma del Venerabile don Antonio Seghezzi (Premolo 1906-Dachau 1945). Per la biografia clicca qui.
L’evento di ieri è il primo di una serie di celebrazioni organizzate da mons. Tarcisio Tironi, Vicepostulatore della causa di canonizzazione, per rievocare questa splendida figura del clero bergamasco, “sacerdote martire” che ha lasciato una profonda traccia nel cuore della gente fino ad oggi.
Come ha sottolineato la Superiora generale Madre Raffaella Pedrini nel saluto ai presenti, la scelta della casa generalizia delle Orsoline è dovuta al fatto che don Antonio è nipote della Serva di Dio madre Gesuina Seghezzi (Superiora generale dal 1939 al 1946, poi Vicaria) e fratello di suor Aldina e soprattutto perché la bara è stata ospitata in questa casa per una settimana, dal 30 novembre all’8 dicembre 1952, in attesa dei festeggiamenti a Premolo.
Già venerdì scorso 25 novembre 2022, L’Eco di Bergamo a pagina 49 ha pubblicato un lungo articolo di mons. Tironi relativo al fortunato ritrovamento della tomba del Venerabile don Antonio a Dachau nel 1952, dopo 7 anni di faticose ricerche, e alla sua traslazione a Bergamo e a Premolo con un grandissimo concorso di popolo, a testimonianza della sua fama di santità.
La dettagliata narrazione di questa storia è stata illustrata domenica pomeriggio dallo stesso Vicepostulatore con una serie di diapositive a sacerdoti, suore e rappresentanti dell’Azione Cattolica, presenti all’incontro nella sala multimediale di via Masone.
Dopo l’ampia presentazione di mons. Tironi, Suor Graziella Cornolti ha letto le Cronache scritte dall’allora Segretaria generale delle Orsoline suor Aurelia Passone, che narrano con ricchezza di particolari le giornate tra il 30 novembre e l’8 dicembre 1952 a Bergamo e a Premolo. Suor Salveregina Bosio ha poi letto una sua testimonianza: era una ragazzina di 13 anni, all’arrivo della salma di don Antonio, e ricorda di aver vissuto con grande emozione quelle giornate di “trionfo” per la presenza di un “santo martire”.
Per mancanza di tempo, non è stata presentata la testimonianza di suor Melania sui rapporti tra don Antonio e la zia madre Gesuina Seghezzi. Potete leggere il testo in allegato.

Alle ore 17, mons Tironi ha celebrato la santa Messa nella nostra cappella, dove tra il 30 novembre e il 7 dicembre 1952 si sono alternati tanti sacerdoti per suffragare don Antonio. Al termine dell’omelia (ascolta audio qui sotto il testo), mons. Tironi ha fatto un augurio per l’Avvento. Lo ha tratto da una lettera di mons. Giacomo Drago, sacerdote bergamasco in servizio alla Segreteria di Stato Vaticano che, dopo aver letto la biografia di don Antonio Seghezzi “Io sono tutto un dono”, scriveva a suor Aldina: «Mi inchino davanti a questo gigante della santità… Mi piacerebbe che tutti noi potessimo essere brucianti di amore e spiritualità, non già bruciati da stanchezza ed avvilimento». E Suor Aldina gli rispondeva così: «Preghi, perché io e le Suore Orsoline di Gandino come me possiamo essere “brucianti di amore e spiritualità”».
Il canto delle suore africane in lingua tigrina, accompagnato dal suono del koborò, ha concluso la celebrazione, nel ricordo del periodo in cui don Antonio ha svolto il ministero di cappellano militare in Eritrea ed Etiopia tra il 1935 e il 1937.
L’evento di ieri in casa generalizia è pubblicato su L’Eco di Bergamo del 28 novembre, a pagina 15.

Altre celebrazioni si svolgeranno a Premolo il 3 dicembre e sabato 10 dicembre in sant’Alessandro in Colonna a Bergamo alle ore 16.