“Il futuro inizia oggi, non domani” (Giovanni Paolo II)

Ultreya et Suseya:Andiamo avanti” con questa forma di saluto e di incoraggiamento, i pellegrini si rivolgevano a quanti incontravano lungo il cammino i quali rispondevano “Andiamo più in alto”.
“Incamminiamoci” non è stato solo uno slogan, ma un vero invito per ogni Orsolina a condividere la gioia di vivere insieme tre giornate di “sororità” dal 2 al 4 agosto 2023.

Le mete raggiunte:

  • Il Rifugio Parafulmine affacciato su un balcone naturale creato dalle Prealpi Orobiche, verso la Pianura Padana;
  • Il Rifugio Malga Lunga – Museo della Resistenza, sui monti tra Sovere e Gandino ed il Monte Sparavera che domina sul lago di Endine;
  • Il Monte Pizzo con la Cappella Maria Regina delle Vette e Madre della Vita che abbraccia tutta la Val

Abbiamo assaporato la gioia del “semplicemente vivere”, pur portando i pesi dei nostri vissuti, tacitamente condivisi nella Presenza che tutto abbraccia. L’essenzialità della preghiera cordiale ed universale ha spalancato il nostro cuore alla condivisione di ognuna.

La bellezza della natura, il gusto della semplicità nelle relazioni, la Provvidenza che ci ha elargito bel tempo oltre le previsioni, hanno impreziosito giornate vissute con molta serenità e distensione, di grande comunione – condivisione nello stare accanto con rispetto. “Lasciarci interpellare dal volto dell’altro/a”, è stata l’opportunità che le sorelle organizzatrici hanno offerto e che abbiamo apprezzato con slancio e gratitudine. Ogni cosa bella passa in fretta, “irreparabile tempus fugit”, ma il conoscerci in modo diverso ha alleggerito le tensioni di una quotidianità a volte problematica. “Fa bene a me ed alla mia famiglia”, camminare nella contemplazione dei doni del Signore, aiuta a fare un salto di qualità e porta un nuovo respiro in Comunità.

“La vita non deve essere un’angoscia, ma un parto”, queste parole di Papa Francesco rivolte ai giovani riuniti nella GMG a Lisbona, ci spronano nella fiducia dei nostri limiti condivisi. Non importa se siamo poche, il Signore ha ancora progetti per noi: “Chiamate perché amate”. L’occasione per sentirci con-vocate, come il desiderare esserci, sono importanti per la vita dell’Istituto: aprono percorsi sinodali non scontati perché liberamente accolti.

“Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, Io sono in mezzo a loro”. Stare insieme: avanti, indietro, senza dimenticare nessuna, prenderci cura nella responsabilità l’una per l’altra ci ha regalato la gioia semplice d’essere sorelle in Cristo. La montagna è il contesto ideale per guardare la realtà quotidiana da altre prospettive; il cammino è uno stile di vita per esprimere gratuità, pluralismo ed uguaglianza. “Uno solo è il Maestro e… noi siamo tutti fratelli e sorelle”.

Coralmente ringraziamo il Signore e tutte le sorelle che hanno reso possibile il realizzare questa significativa esperienza. Grazie di cuore a Madre Raffaella e alla comunità ospitante di Gandino, con la preziosità delle sorelle anziane ed ammalate.

Suor Fedora e le partecipanti